Caso Eitan: i nonni incontrano il bimbo, possibile rientro in Italia nei prossimi giorni
Eitan, il bimbo unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, potrebbe tornare presto in Italia assieme alla zia paterna Aya Biran, sua tutrice legale, dopo la sentenza di ieri della Corte Suprema di Tel Aviv, che aveva confermato le due decisioni avvenute nelle scorse settimane di primo e secondo grado, riconoscendo la sottrazione internazionale del minore da parte del nonno materno Shmuel Peleg. L'uomo l'aveva portato da Pavia a Tel Aviv lo scorso 11 settembre. Secondo quanto riferisce Ansa, sarebbe già stata concessa ai nonni materni la possibilità di vedere e salutare il nipote prima che parta.
Rientro possibile nei prossimi giorni
Il giudice della Corte Suprema, Alex Stein, ieri ha stabilito che il comportamento del nonno ha violato la Convezione dell'Aja che si basa sulla "tolleranza zero verso i rapimenti ed evidenzia la necessità di una restituzione immediata", aggiungendo che "Non è discutibile che il luogo normale di vita del minore sia in Italia dove ha trascorso quasi tutta la sua esistenza". Il rientro del piccolo nel paese di Travacò Siccomario, in provincia di Pavia, dove vive insieme anche allo zio Or Nirko e alla due cugine, potrebbe arrivare già nei prossimi giorni, anche se non si hanno informazioni precise sulla data. La famiglia prima di tutto vuole infatti salvaguardare la privacy e l'interesse del bambino.
Il procedimento ancora in corso al Tribunale dei minori
Al Tribunale dei Minori di Milano però si andrà avanti a discutere sull'affidamento di Eitan dopo che i legali dei Peleg hanno impugnato la decisione del giudice di Torino che aveva affidato la custodia alla zia paterna. La famiglia in Israele ha come scopo quello di dimostrare delle irregolarità nel procedimento. Dopo la prima udienza di fine ottobre, si ritornerà in aula il prossimo 9 dicembre, come confermato a Fanpage.it dall'avvocato della famiglia paterna Paolo Sevesi.