Caso Eitan, arrestato a Cipro l’uomo che aiutò il nonno a rapire il bimbo
È stato arrestato a Cipro Gabriel Abutbul Alon, ritenuto il presunto complice del nonno di Eitan Biran nel rapimento del bimbo, unico superstite della strage del Mottarone. Sulle spalle di Alon pendeva un mandato di arresto europeo chiesto dal procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti e dal pubblico ministero Valentina De Stefano. L'uomo, che secondo la procura di Pavia è appartenente alla compagnia militare privata denominata "Blackwater", un'agenzia americana di contractor attiva in Iraq e Afghanistan, al momento dell'arresto si trovava nella sua residenza di Limisso, sull'isola di Cipro. La polizia cipriota sarebbe arrivata a lui semplicemente seguendo le tracce del suo telefonino. A riportare la notizia dell'arresto di Alon è stato il "Corriere della sera".
L'arrestato era l'autista del nonno di Eitan
Nel mandato d'arresto emesso dal giudice per le indagini preliminari di Pavia Pasquale Villani era scritto che sia Alon sia il nonno di Eitan, Shmuel Peleg, sarebbero stati complici nel "progetto criminoso" per rapire Eitan, affidato dopo la tragedia del Mottarone alla zia paterna Aya Biran, e riportarlo in Israele dai nonni materni. I due avrebbero pianificato il tutto anche grazie ai loro trascorsi militari: Alon materialmente avrebbe guidato l'auto con la quale Eitan era stato portato dal Pavese fino in Svizzera, da dove poi un volo privato costato 42mila euro lo ha riportato in Israele, dove si trova tuttora in attesa che sulla vicenda dell'affidamento del piccolo – parallela a quella sul rapimento – si esprima la Corte Suprema israeliana. Anche il nonno di Eitan è stato destinatario di un mandato di cattura internazionale, contro il quale è stato presentato un ricorso che è però stato respinto. È comunque difficile che le autorità israeliane eseguano il mandato ed estradino Shmuel Peleg in Italia.