Caso Diasorin, la Procura chiede l’archiviazione
La procura di Milano ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta su una presunta "duplice turbativa" d'asta, con al centro l'affidamento diretto da parte di Aria spa, ovvero la centrale acquisti regionale, a Diasorin di una fornitura, del valore di 2 milioni di euro, di 500mila kit per dei test sierologici per la rilevazione degli anticorpi Covid e una gara sempre sui kit test, che avrebbe potuto favorire ancora la multinazionale ma che non si era conclusa, tra i mesi di aprile e maggio 2020, durante la prima ondata. Della vicenda si era occupata anche Fanpage.it nel documentario "Italia lockdown Fase 2″. I pm Stefano Civardi e Francesca Celle hanno chiesto di archiviare la posizione dell'unico indagato, Fausto Baldanti, che a quel tempo era componente del comitato tecnico scientifico di Regione Lombardia, e responsabile del laboratorio di virologia molecolare del Policlinico San Matteo di Pavia.
Le motivazioni della richiesta d'archiviazione per Fausto Baldanti
La Procura, secondo quanto riportato da Ansa, è giunta alla conclusione che "l'ordinativo diretto dei test" a Diasorin da parte di Aria "assume un valore poco significativo" rispetto al "volume di acquisti in campo sanitario" per l'emergenza Covid, per fronteggiare la quale "davanti alla prospettiva di salvare vite" erano "giuridicamente legittimi affidamenti diretti". Secondo i pm quindi "la ‘sponsorizzazione' di Diasorin da parte del professor Baldanti ha una "connotazione non necessariamente penalmente rilevante". I pm scrivono inoltre che "il "quadro indiziario" è "mutato alla distanza di un anno dall'occorrenza dei fatti".