Caso Diana Pifferi, l’autopsia: “La piccola morì uno o due giorni prima del rientro della madre”
Diana Pifferi, la bimba di un anno e mezzo morta di stenti a Milano, potrebbe essere morta tra 24 e 48 ore prima del rientro in casa della madre Alessia. A rivelarlo è l'autopsia, i cui esiti saranno depositati nei prossimi giorni con una relazione finale.
Il corpo della piccola è stato trovato a luglio scorso. A fare la macabra scoperta è stata proprio Alessia Pifferi, la donna che adesso è in carcere a San Vittore con l'accusa di omicidio volontario aggravato. La 37enne – che è anche indagata per corruzione di minore – aveva abbandonato la figlia per sei giorni per poter raggiungere il proprio compagno che viveva in un paesino in provincia di Bergamo.
La piccola Diana sarebbe morta disidratata
Ulteriori analisi, così come riporta l'agenzia Ansa, potrebbero dare una collocazione temporale più precisa sulla morte della piccola. Secondo il medico legale, la bimba sarebbe morta per disidratazione o come ha scritto nell'imputazione il pubblico ministero Francesco De Tommasi, che è titolare dell'inchiesta con la pm Rosaria Stagnaro, "per stenti".
Una volta depositata la relazione, si potranno avere maggiori risposte anche sulla presenza di benzodiazepine, gli ansolitici che potrebbero essere stati utilizzati sulla piccola per narcotizzarla. Alcune settimane fa, era emerso che erano state trovate tracce nei capelli e nel sangue della piccola. Qualora questa ipotesi venisse confermata si aggraverebbe la posizione della 37enne.
Non solo si potrebbe anche dare una spiegazione al perché i vicini, in quei giorni, non l'abbiano mai sentita piangere. In casa inoltre è stato trovato un flacone di tranquillanti.