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Caso di colera a Brescia, il 50enne ricoverato in Terapia Intensiva avrebbe contratto la malattia all’estero

Resta ricoverato in Terapia Intensiva alla Poliambulanza di Brescia il 50enne che ha contratto il colera. Stando a quanto ricostruito, il paziente avrebbe accusato i primi sintomi la sera del 29 gennaio, poche ore dopo essere tornato da un viaggio in Nigeria.
A cura di Enrico Spaccini
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Il 50enne ricoverato alla Fondazione Poliambulanza di Brescia avrebbe contratto il colera all'estero. È quanto sta emergendo in queste ore in seguito agli accertamenti condotti dall'Istituto Superiore di Sanità che ieri, domenica 2 febbraio, ha confermato la positività del paziente al Vibrio Cholerae sierogruppo O1 (sierotipo Ogawa), produttore dell'enterotossina che causa la malattia. L'uomo, intanto, resta ricoverato in Terapia Intensiva con prognosi riservata.

Stando a quanto ricostruito, il 50enne avrebbe iniziato ad accusare i primi sintomi la sera di mercoledì 29 gennaio. Era appena tornato da un viaggio in Nigeria e aveva problemi gastrointestinali. Il paziente è stato subito ricoverato in Terapia Intensiva alla Poliambulanza: le sue condizioni sembrerebbero in leggero miglioramento.

Ats Brescia, insieme all'Istituto Superiore della Sanità, al ministero della Salute e a Regione Lombardia, sta svolgendo approfondimenti sulle persone entrate in contatto con l'uomo. Al momento i contatti stretti del 50enne, individuati nelle scorse ore, non presenterebbero sintomi. Ma verranno comunque sottoposti ad analisi in via preventiva e sono già sotto sorveglianza sanitaria.

Come si legge sul sito ufficiale dell'Iss, il colera solitamente ha un periodo di incubazione che varia tra le 24 e le 72 ore, ma in alcuni casi potrebbe oscillare fino a 5 giorni.

Come ha dichiarato Francesco Castelli,  rettore dell’Università degli Studi di Brescia e direttore della struttura complessa di Malattie Infettive e Tropicali dell’Asst Spedali Civili, le probabilità che il batterio si diffonda nel nostro Paese sarebbero pressoché nulle.

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