Caso camici: per Fontana e il cognato Dini l’udienza preliminare è stata fissata per il 18 marzo 2022
L'udienza preliminare a carico del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e altri quattro imputati per frode in pubbliche forniture per il caso camici si aprirà il prossimo 18 marzo. La data è stata decisa dal giudice per le indagini preliminari Chiara Valori a sette giorni dalla richiesta di rinvio a giudizio della procura di Milano per il governatore lombardo, il cognato e titolare del 90 per cento di Dama spa, Andrea Dini, l'ex direttore generale di Aria spa Filippo Bongiovanni, l'ex direttrice degli acquisti di Aria spa Carmen Schweigl, e il vicario del segretario generale di Palazzo Lombardia, Pier Attilio Superti.
L'accusa nel "caso Camici"
I pubblici ministeri Paolo Filippini e Carlo Scalas, coordinati dall'aggiunto Maurizio Romanelli, contestano infatti ai cinque, "allo scopo di tutelare l'immagine politica" di Fontana, una volta emerso "il conflitto di interessi derivante dai rapporti di parentela" tra Fontana e il cognato Dini, di aver commesso una frode nell'esecuzione dell'accordo contrattuale datata 16 aprile 2020, secondo il quale la società Dama avrebbe dovuto fornire ad Aria, centrale acquisti di Regione Lombardia, 82 mila dispositivi di protezione individuale per l'importo complessivo di 513 mila euro. Il contratto a un certo punto fu trasformato in una donazione. Ed è proprio qui che scatterebbe, secondo i pubblici ministeri la presunta frode. Secondo gli inquirenti i due avrebbero infatti tentato di "simulare l'esistenza sin all'inizio di una donazione al posto del reale contratto di fornitura onerosa" per tutelare l'immagine del governatore.