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Caso camici in Regione Lombardia

Caso Camici, archiviata l’indagine sui conti in Svizzera per Attilio Fontana

Il giudice per le indagini preliminari ha archiviato l’indagine per riciclaggio per il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana relativo al conto in Svizzera.
A cura di Giorgia Venturini
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Arriva l'archiviazione per autoriciclaggio per il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana: il giudice per le indagini preliminari di Milano Natalia Imarisio ha accettato la richiesta di archiviazione del pubblico ministero. Le indagini si sono concentrate sul voluntary disclosure di 5,3 milioni di euro depositati su un conto della banca Ubs di Lugano, di cui 2,5 milioni di euro si è pensato fossero frutto di evasione fiscale. Dall'altra parte Fontana e i suoi legali Jacopo Pensa e Federico Papa hanno da sempre sostenuto che la somma fosse un lascito ereditario delle madre: a metà maggio i difensori avevano depositato alcuni documenti dimostrando che non c'era alcun versamento in contanti ma che si trattava di denaro investito in titoli e fondi intestato in un primo momento alla madre. Il tesoretto di Fontana era stato scoperto dopo che il governatore aveva provato a bonificare 250mila euro al cognato Andrea Dini, titolare della ditta Dama spa, per rimborsarlo in parte della mancata fornitura di camici e altro materiale medico alla Regione Lombardia. Ora l'archiviazione arriva dopo che la Svizzera non aveva ottemperato a una rogatoria inviata a marzo del 2021.

A marzo udienza preliminare del caso camici

Il conto svizzero del governatore di Regione Lombardia rientra nell'ambito del "caso camici" per il quale il prossimo 18 marzo è fissata udienza preliminari che vede Fontana accusato di frode in pubbliche forniture. Durante i primi mesi di pandemia il governatore aveva provato a bonificare 250mila euro al cognato Andrea Dini, titolare della ditta Dama spa, per rimborsarlo in parte della mancata fornitura di camici e altro materiale medico alla Regione Lombardia. L'accordo prevedeva un contratto oneroso da 513mila euro per 75mila camici. Secondo la Procura milanese la fornitura venne in parte trasformata in donazione quando, anche dopo l'interessamento della trasmissione televisiva Report nella vicenda, i diretti interessati compresero che il governatore rischiava problemi per via di un evidente conflitto di interessi: nella Dama spa, oltre al cognato, risulta avere delle quote anche la moglie di Fontana, non indagata. Per il caso camici, oltre al presidente Fontana, sono indagati il cognato, l'ex direttore generale di Aria spa Filippo Bongiovanni, la direttrice acquisti della stessa società Carmen Schweigl e il vicario del segretario generale Pier Attilio Superti. Bisognerà attendere il 18 marzo per capire come andrà avanti il procedimento giudiziario per il governatore della Lombardia.

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