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Caso Bozzoli, la vedova parla in tribunale: “Penso che mio nipote lo abbia ucciso”

Ha testimoniato oggi in aula di fronte alla Corte d’Assise di Brescia Irene Zubani, la vedova di Mario Bozzoli, l’imprenditore scomparso l’8 ottobre del 2015 dalla sua fonderia di Marcheno e di cui non si è mai più trovata traccia. A gennaio è iniziato il processo che vede imputato il nipote Giacomo Bozzoli, accusato di omicidio e che si è sempre dichiarato innocente.
A cura di Simone Gorla
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"Ritengo mio nipote l'omicida di mio marito". A dirlo in tribunale, davanti alla Corte d'assise di Brescia, è Irene Zubani, vedova di Mario Bozzoli, l'imprenditore scomparso l'8 ottobre del 2015 dalla sua fonderia di Marcheno e di cui non si è mai più trovata traccia. Alla sbarra c'è il nipote Giacomo Bozzoli, accusato dell'omicidio dello zio, che si è sempre dichiarato innocente.

L'imputato oggi, di fronte alle parole della zia, ha replicato dicendo "vergogna". La donna rispondendo alla domande dei giudici ha ricordato: "Quella sera Mario mi ha chiamata alle 19.11 dicendomi che si sarebbe fatto la doccia per poi raggiungermi a casa e andare a cena. Dalle 21.30 in poi ho iniziato a preoccuparmi e dalle 22 era palese che era accaduto qualcosa".

Nell'udienza di oggi hanno testimoniato in aula anche i carabinieri del Ros, che nel corso delle indagini hanno ricostruito il traffico telefonico della vittima e dell'imputato. "Dai contatti telefonici di Mario Bozzoli è emerso che l'imprenditore era un uomo casa e lavoro", hanno spiegato. Il nipote Giacomo Bozzoli invece "oltre al telefono intestato alla società che utilizzava, aveva nove utenze telefoniche a disposizione, tre delle quali intestate a soggetti pakistani e una ad un amico di Lumezzane". Dalle indagini sui computer dell'imputato i militari hanno scoperto che il pomeriggio della scomparsa di Bozzoli "il nipote ha avviato sul proprio computer l'applicazione Cleaner per pulire il contenuto dell'apparato".

Il processo sul caso Bozzoli è iniziato nel mese di gennaio, dopo sei anni di indagini che finora non hanno mai portato a risposte certe sull'accaduto. Tra i punti irrisolti, c'è il destino del corpo della vittima, mai ritrovato, e il mistero attorno alla morte di Giuseppe Ghirardini, ex operaio della fonderia Bozzoli di Marcheno che venne trovato morto nei boschi di Ponte di Legno pochi giorni dopo la scomparsa del suo datore di lavoro

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