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Caso Chiara Ferragni

Caso Balocco, Chiara Ferragni indagata anche per le uova di Pasqua Dolci Preziosi e la bambola Trudi

Chiara Ferragni, già indagata dalle Procure di Milano e Cuneo per il caso del pandoro Balocco, dovrà rispondere di truffa aggravata anche per le uova pasquali realizzate con Dolci Preziosi e per la bambola Trudi lanciata sul mercato nel 2019.
A cura di Francesca Del Boca
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Non solo pandoro Balocco. Chiara Ferragni, già indagata per truffa aggravata dalle Procure di Milano e Cuneo per il caso del dolce natalizio Pink Christmas, dovrà rispondere anche per le uova pasquali realizzate con Dolci Preziosi e per la bambola Trudi lanciata sul mercato nel 2019.

L'imprenditrice digitale, con legali rappresentanti delle società produttrici, risponde quindi di tre differenti episodi. È quanto emerge dall'atto che la Procura milanese, giovedì scorso, ha inviato al pg della Cassazione per rispondere alla Procura di Cuneo (dove ha sede l'azienda di prodotti dolciari) che chiede a sé il fascicolo sul pandoro Balocco: la decisione della Cassazione, chiamata a dirimere sulla questione della competenza territoriale, non dovrebbe farsi attendere ancora per molto.

"Una volta che il Procuratore Generale presso la Cassazione avrà individuato il Pubblico Ministero territorialmente competente, chiariremo al designato magistrato ogni aspetto delle tre vicende", hanno scritto i legali di Ferragni, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, in una nota stampa. Gli avvocati sono "totalmente certi della assoluta innocenza di Chiara e che detta innocenza emergerà dalle indagini che verranno condotte".

"Rispetto all'inchiesta della Procura milanese su Chiara Ferragni, la Cerealitalia I.D. SpA ribadisce che, ad oggi, non è stata ricevuta alcuna comunicazione ufficiale in merito al coinvolgimento della stessa. L'atteggiamento della società rimane comunque quello della massima collaborazione con le istituzioni, come sempre fatto", specifica invece la società barese Cerealitalia, proprietaria del marchio Dolci Preziosi.

A seguito degli esposti del Codacons in 104 Procure d'Italia, Chiara Ferragni è indagata per "truffa aggravata dalla minorata difesa": in questo caso il consumatore che ha acquistato il pandoro verrebbe considerato in "posizione minoritaria", dal momento che avrebbe ricevuto il presunto messaggio ingannevole attraverso le piattaforme social da milioni di follower di Chiara Ferragni. Decisive, a quanto pare, sarebbero state alcune email che le società di Chiara Ferragni (Fenice e TBS Crew) avrebbero scambiato con Balocco per la campagna di promozione del pandoro natalizio.

Insieme a Chiara Ferragni risulta indagata (sempre per truffa aggravata) anche Alessandra Balocco, presidente e amministratore delegato della società che produce il pandoro Balocco multato dall'Antitrust per "pratica commerciale scorretta": una salatissima sanzione che è costata un milione di euro all'influencer e 420mila euro all'azienda piemontese, poiché avrebbero "fatto intendere ai consumatori che acquistando il pandoro “griffato” Ferragni avrebbero contribuito a una donazione all’ospedale Regina Margherita di Torino quando in realtà la donazione, di soli 50 mila euro, era stata invece già effettuata dalla sola Balocco mesi prima".

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