Caso Alberto Genovese, la perizia della psicologa: “Si è rifugiato nell’abuso cronico di droghe”
Sarebbero stati i disturbi della personalità di cui soffrirebbe Alberto Genovese, l'imprenditore accusato di aver abusato di due ragazze, a influire sul fatto che l'uomo si sia rifugiato nell'abuso cronico di alcol e droghe: a dirlo sarebbe stata la consulente della difesa che oggi, durante il processo con rito abbreviato, è stata ascoltata dal giudice dell'udienza preliminare.
Genovese interrogato durante l'udienza
Subito dopo la sua testimonianza, è stato ascoltato l'ex re delle start up: Genovese è stato interrogato dai suoi legali – Davide Ferrari e Luigi Isolabella – dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dai pubblici ministeri Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini, dall'avvocato della 18enne Luigi Liguori e dal giudice dell'udienza preliminare Chiara Valori. In aula è presente anche l'ex fidanzata di Genovese, assistita dall'avvocato Gianmaria Palminteri.
Le accuse nei confronti dell'imprenditore
Genovese è arrivato alle 8.20 a Palazzo di Giustizia: l'ex imprenditore deve rispondere della violenza nei confronti di una ragazza che all'epoca dei fatti aveva 18 anni. La ragazza è stata drogata e abusata per diverse ore nell'attico super lusso con vista su Piazza Duomo e di proprietà dell'imprenditore.
Gli abusi sarebbero stati così atroci tanto che, secondo il suo legale, avrebbe riportato una invalidità al 40 per cento. Genovese è anche accusato di aver violentato una ragazza di 23 anni a Ibiza. Per questi abusi è anche accusata la sua ex fidanzata. L'uomo dopo essere finito in manette e aver trascorso un periodo a San Vittore, è stato trasferito in una comunità terapeutica dove sta scontando gli arresti domiciliari.