Cartello contro Liliana Segre alla manifestazione per la Palestina, scoppia la polemica: “È caccia all’ebreo”
Ormai da molti mesi a Milano, come in altre città d'Italia, ogni sabato pomeriggio si svolgono manifestazioni per esprimere solidarietà nei confronti del popolo Palestinese, in seguito al conflitto con Israele. Anche ieri, 28 settembre, il corteo ha sfilato per le vie della città, ma fra i manifestanti qualcuno ha esposto un cartello con il volto della senatrice a vita Liliana Segre e la scritta "agente sionista". Secondo la comunità ebraica si tratterebbe dell'ennesima minaccia nei confronti degli ebrei in Italia, compreso chi ha vissuto l'orrore dei campi di concentramento nazisti.
Il corteo in difesa della Palestina che si è svolto ieri a Milano è stato tranquillo e non ha visto momenti di scontro o di tensione. Le polemiche sono arrivate soltanto dopo quando è stata diffusa la foto di un cartellone con la faccia della senatrice Segre e l'indicazione "agente sionista". La senatrice a vita, secondo i manifestanti, è responsabile di ritenere "una bestemmia" dire che "Israele commette un genocidio" a Gaza.
Il primo a sollevare polemiche per quel cartello è stato il presidente della Comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi: "Il diritto di manifestare in Italia esiste e ci mancherebbe che lo negassero, però è gravissimo che ancora si torni a vedere queste frasi antisemite, questi cartelli che inneggiano alla morte fra gli altri della senatrice a vita Liliana Segre. La democrazia va rispettata, va bene dare a chiunque il permesso di scendere in piazza, ma vanno rispettate le leggi e certe modalità vanno respinte con interventi presi da parte di chi ha il potere di fermare questi provocatori".
"Sono molto preoccupato per la sicurezza dei membri della nostra comunità e dei luoghi di culto, soprattutto ora che si arriva all’anniversario del 7 ottobre", ha concluso Meghnagi, che nella giornata di oggi ha rincarato: "Siamo a un passo dalla caccia all'ebreo e da atti di aperta violenza nei confronti di istituzioni ebraiche religiose e non e dei loro rappresentanti".
Gli fa eco Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica: "Mi domando come sia possibile che questo governo intervenga su tutto ma lasci liberi questi manifestanti di attaccare chi ha già pagato un prezzo incalcolabile nella propria vita ad Auschwitz".
"Cosa dire degli esponenti politici milanesi che con grande vanto partecipano a queste sfilate di odio antiebraico? La misura è colma. Personalmente, alla prossima Giornata della Memoria, non parteciperò ad alcuna iniziativa", ha invece commentato il consigliere comunale di Azione Daniele Nahum.