Cartello contro Liliana Segre al corteo per la Palestina a Milano: aperta un’inchiesta per odio razziale
Durante l'ultima corteo pro Palestina, organizzato a Milano, sono apparse alcuni cartelli contro la senatrice a vita Liliana Segre, il ministro della Difesa Guido Crocetto e altri che sono stati definiti "agenti sionisti". In queste ore sono arrivate alla Procura meneghine alcune denunce contenute in un'informativa della Digos. I magistrati sono quindi pronti ad aprire un fascicolo con l'ipotesi di reato di "propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa".
I nomi – che dovrebbero essere due – che sono apparsi nell'informativa saranno a breve iscritti nel registro degli indagati. Tra questi c'è anche quello di Chef Rubio, all'anagrafe Gabriele Rubini, che durante l'incontro "Senza se e senza ma con la resistenza palestinese" – organizzato dai Carc durante la "Festa nazionale della Riscossa popolare" che si è svolta al Gratosoglio autogestita – ha detto: "Se c'è qualcuno che non dorme la notte ed è in grado di selezionare dei muri dove sa che all'interno di quelle case abitano degli agenti sionisti: 3,80 euro di bomboletta e comincia a scrivere".
Durante la manifestazione del 28 settembre, sono stati esposti alcuni cartelli con lo stesso appellativo "agente sionista" rivolti a Segre, Crosetto, il presidente di Stellantis, John Elkann, Riccardo Pacifici, ex presidente della comunità ebraica di Roma, Francesco Giubilei, editore e giornalista, e Marco Carrai, imprenditore e console onorario d’Israele in Toscana. Nelle prossime ore potrebbero quindi arrivare i nomi degli altri indagati.