Carrozzieri rubano le auto per prendere i pezzi da rivendere ai loro clienti: due arresti
Vendevano ricambi di auto rubate e gestivano anche un mercato parallelo di frodi assicurative. Con questa accuse i carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni, nel Milanese, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari nei confronti di due italiani di 43 e 32 anni: dovranno difendersi, a vario titolo, di furto di veicoli, simulazione di reato, fraudolento danneggiamento di beni assicurati e ricettazione.
Le indagini, iniziate lo scorso anno, hanno svelato come uno dei due indagati svolgeva nella sua carrozzeria un giro illegale di vendita di pezzi di ricambio: le macchine utilizzate erano stato rubate talvolta da lui stesso. Aiutato da altri quattro complici, di cui uno è l'altro indagato, aveva anche avviato un mercato di frodi assicurative. I militari hanno scoperto che cosa accedeva grazie a intercettazioni e tabulati telefonici e immagini della video sorveglianza.
Così i carabinieri sono riusciti a risalire ad almeno 10 episodi legati dallo stesso modus operandi. Alla fine il risultato è stata anche la riscossione fraudolenta di due risarcimenti per l’importo complessivo di oltre 5mila euro in danno di alcune società di assicurazione. In una nota i carabinieri precisano che l’attività è stata "resa particolarmente difficile dagli spostamenti effettuati con il così detto metodo ‘a staffetta' durante i trasferimenti dei veicoli provento di furto allo scopo di scongiurare eventuali controlli stradali delle forze dell’ordine". Le vetture inoltre erano state intestate ai vari clienti della carrozzeria: durante le intercettazioni gli indagati utilizzavano un linguaggio criptico per rendere difficoltosa l’identificazione degli obiettivi o dei luoghi di custodia dei beni rubati.
Al termine delle indagini sono state rinvenute tre autovetture, di cui due parzialmente danneggiate o manchevoli di alcune parti, un ciclomotore d’epoca, Piaggio Vespa 50 anno 1970, targhe e pezzi di ricambio di vario genere, nonché sottoposto a sequestro un box-auto in uso al titolare della carrozzeria e impedito la liquidazione della somma di circa 4mila euro per una pratica risarcitoria fraudolenta. Adesso l'intera carrozzeria è stata posta sotto sequestro.