Carol Maltesi, il Comune di Rescaldina ha deciso di costituirsi parte civile: “Assassinio brutale”
Il Comune di Rescaldina si costituirà parte civile nel processo relativo al caso di Carol Maltesi, la ragazza di 26 anni che è stata uccisa e fatta a pezzi nel suo appartamento. A confessare l'efferato gesto – la donna è stata nascosta per oltre due mesi in un congelatore e i suoi resti occultati in dei sacchi poi abbandonati in un dirupo a Borno (Brescia) – è stato Davide Fontana. L'uomo di 43 anni era vicino di casa della 26enne e in passato avrebbero avuto una relazione.
La delibera del sindaco
Il sindaco Gilles Ielo, attraverso una delibera, ha informato la cittadinanza circa la decisione presa dall'Amministrazione: "L'omicidio di Carol Maltesi, brutalmente assassinata nella sua abitazione, ha turbato sentitamente l'intera comunità". Lungo il testo, il primo cittadino spiega come il femminicidio della donna sia "maturato in un contesto di profondo disvalore per il rispetto della vita umana". Non solo. Nella delibera, si legge inoltre che l'omicidio è da considerarsi come una gravissima lesione della dignità umana dove la morte "ha palesato sia una gravissima condotta di sopruso, fisico e morale, nei confronti di una donna, sia un altrettanto preoccupante atteggiamento culturale e denigratorio nella narrazione biografica della vittima".
Le raccolte fondi in memoria di Carol
L'amministrazione ha poi espresso solidarietà e vicinanza alla famiglia di Carol Maltesi. A metà aprile proprio il padre della ragazza, Fabio Maltesi, aveva lanciato una raccolta fondi su Facebook per i funerali. Celebrazione che, si svolgerà a Sesto Calende, ma che ancora non è stata fissata. Anche alcuni amici di Carol avevano creato una simile iniziativa per destinare i soldi al bimbo di sei anni che la donna aveva avuto in una precedente relazione.