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Elezioni regionali Lombardia 2023

Carmela Rozza: “Fontana ha promesso le case popolari agli italiani, ma non le ha assegnate a nessuno”

L’intervista di Fanpage.it a Carmela Rozza, già assessora a Milano e candidata per un secondo mandato da consigliera del Partito Democratico in Regione Lombardia. “Prioritario tagliare le liste d’attesa nella Sanità: 100 milioni per permettere prestazioni aggiuntive, chiamando anche volontari e pensionati”
A cura di Francesca Del Boca
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Carmela Rozza (Partito Democratico)
Carmela Rozza (Partito Democratico)
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"Essere lì dove la gente sta peggio, facendosene carico davvero." Così riassume il suo ormai lungo operato Carmela Rozza, già assessora ai Lavori pubblici e poi alla Sicurezza nelle giunte Pisapia e Sala, dal 2018 è consigliera in Regione per il centrosinistra.

Infermiera, sindacalista, amministratrice: oggi è anche candidata per un secondo mandato tra le liste del Partito Democratico in Lombardia alle prossime regionali del 12/13 febbraio 2023. "Le battaglie si vincono se si insiste per risolvere davvero le difficoltà delle persone. Tutti gli eletti dovrebbero fare quello che faccio io da 40 anni, ovvero stare dove ci sono i problemi".

Ad esempio in via Bolla: è andata spesso tra le case Aler del Gallaratese che negli ultimi tempi sono state al centro della cronaca per i disordini, il degrado e il livello di abusivismo che si registrano tra le palazzine. Cosa non ha fatto la Regione, in questo caso?

Piuttosto direi che cosa ha fatto la Regione. Mi riferisco alla legge sull'assegnazione delle case popolari, ideologica e sbagliata, che ha di fatto bloccato le assegnazioni per 4 anni: oggi ci troviamo con ben 15mila alloggi Aler vuoti, e 50mila domande di assegnazione di casa popolare in Lombardia. La Regione aveva promesso l'assegnazione delle case agli italiani. Risultato? L'assegnazione a nessuno. Escludendo soprattutto i lavoratori che venivano dal Sud Italia, e producendo tutti questi alloggi vuoti e tutte queste occupazioni abusive.

Per quanto riguarda via Bolla, invece, dopo 10 anni di battaglie nostre e del consiglio di Municipio, si è finalmente arrivati a un accordo in Prefettura. E, su richiesta mia e del Comune, sono state individuate le famiglie fragili da proteggere e i delinquenti da sgomberare. Intanto, giusto ieri, hanno iniziato i lavori di sgombero dell'immondizia. Ma il miracolo della pulizia forse nasce dal miracolo della campagna elettorale…

Quali possono essere le soluzioni, quindi?

Innanzitutto applicare il principio del caso per caso per tutte le occupazioni abusive, in maniera sistematica e seria, per tutelare i fragili ed espellere i delinquenti. Poi una legge semplice per le assegnazioni, in modo da determinare la piena occupazione per tutte le case. Allo stato attuale, siamo in una condizione in cui potremmo rispondere al 50 per cento di chi oggi ha fatto domanda.

Altre tematiche prioritarie per Regione Lombardia?

La prima cosa: le liste d'attesa della Sanità, abbinante a una giusta organizzazione dei servizi e dei professionisti. Una proposta, in quest'ottica, potrebbe essere un investimento di 50/100 milioni di euro per permettere prestazioni aggiuntive a tutto il personale, chiamando anche volontari e pensionati come si è fatto per le vaccinazioni. Così si potrebbero accelerare i tempi, e azzerare le liste pregresse. 50 euro all'ora per i professionisti e 80 per i medici: ecco a cosa servirebbero quei soldi.

Il Partito Democratico, e il centrosinistra in generale, sta registrando ultimamente una flessione dei consensi. Quale può essere il modo per recuperare?

Il cittadino deve sentire che il politico non solo ascolta i suoi problemi, ma se ne fa anche carico e cerca soluzioni. Che si mette sulle spalle le difficoltà delle persone, recandosi lì dove ci sono i problemi come faccio io da 40 anni: i quartieri popolari non li vedo solo in campagna elettorale. Insomma, non esistono soluzioni preconfezionate ma si costruiscono dal basso, stando davvero vicino alle persone.

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