Carlo Acutis sarà santo, la mamma: “Pensava sempre al prossimo, esempio per credenti e non”
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"L'azione di Dio attraverso Carlo sta aiutando tantissime anime sparse in tutto il mondo, da parte nostra è anche una consolazione, per qualsiasi genitore la morte di un figlio è un grande sacrificio però sapendo, con la speranza cristiana, che il nostro non è un addio ma un arrivederci": così a Fanpage.it Antonia Salzano, la mamma di Carlo Acutis, il 15enne milanese stroncato da leucemia fulminante nell'ottobre del 2006, diventato beato quattro anni fa e presto santo, come annunciato da Papa Francesco.
Raggiungiamo Antonia Salzano in video collegamento da Assisi, dove Carlo aveva chiesto di essere sepolto – oggi la sua tomba si trova nel Santuario della Spogliazione – per farci raccontare la storia di suo figlio partendo dalla recente canonizzazione.
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Il miracolo per la canonizzazione
"Si deve scegliere un miracolo, su quello c'è un processo che coinvolge una commissione medica, una teologica e una cardinalizia e poi la decisione finale che spetta solo a Papa", spiega Salzano. Il miracolo che è stato scelto è avvenuto in Italia: "Una ragazza del Costa Rica, che era in Italia per studiare, ha avuto un gravissimo incidente, era sospesa tra la vita e la morte, la mamma è venuta ad Assisi, ha pregato tutto il giorno Carlo, hanno pregato anche in Costa Rica", ricorda la mamma di Acutis.
La ragazza ha ripreso a respirare autonomamente. Oggi sta bene ed è in procinto di laurearsi. La Chiesa ha riconosciuto l'intercessione di Acutis.
"Il patrono di Internet"
Acutis viene considerato da tempo come prossimo patrono di Internet: "Per questo ci sarà un iter che andrà seguito – spiega Salzano – Carlo faceva programmi a nove anni con i libri presi al Politecnico di Milano". La sua passione per la rete, unita alla fede che alimentava quotidianamente, lo portano a realizzare un sito sui miracoli eucaristici, che diventa subito molto popolare. "Da buon catechista, Carlo vedeva le file ai concerti, alle partite, ma non vedeva queste file davanti all'eucarestia, si è chiesto come aiutare le persone a capire, ha aiutato tanta gente a riscoprire la fede".
Chiediamo alla mamma di Carlo cosa significhi essere santi nel XXI secolo: "La santità ha vari aspetti, fondamentalmente l'amore di Dio e del prossimo e anche se non si è credenti, amando il prossimo, indirettamente si ama anche Dio". E al prossimo Carlo Acutis si è dedicato senza sosta, come ci racconta sua madre:
"Carlo veicola valori condivisibili da tutti, l'aiuto al prossimo, era amico di tanti stranieri e clochard che vivono in strada. In centro a Milano portava sacchi a pelo, dava dei fogli con le indicazioni di dove andare a fare la doccia, dava consigli, era amico di queste persone, le rispettava".
"Carlo cercava di dare amore – continua Salzano – questo gli fa merito, Milano è una città distratta, che va di corsa, Carlo ha rotto questo schema, per questo è un buon esempio, incarna il pensiero di Papa Francesco. Carlo era un ragazzino ma quello che poteva fare l'ha fatto, valori condivisibili da credente e da non credente".