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Caporalato in un opificio che produce capi di alta moda: anche minorenni costretti a dormire in un capannone

La Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro preventivo una struttura di Samarate, in provincia di Varese, in cui i lavoratori vivevano in luoghi con carenti norme igienico sanitarie. Qui sarebbe stati sfruttati per produrre capi di alta moda.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto da guardia di finanza
Foto da guardia di finanza

Un altro opificio cinese lombardo che produce capi di alta moda è finito nel mirino delle forze dell'ordine. La Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro preventivo una struttura di Samarate, in provincia di Varese, in cui i lavoratori vivevano in luoghi con carenti norme igienico sanitarie e in materia di prevenzione incendi. I titolari degli opifici sfrutterebbero manodopera illecita e clandestina. La nuova indagini della Guardia di Finanza arriva dopo quella dei carabinieri e della Procura di Milano che nei mesi scorsi avevano svelato l'ombra del caporalato negli opifici lombardi in cui si producevano accessori per Alviero Martini, Armani e Dior. Tutte e tre le case di moda erano finite in amministrazione giudiziaria per gestire i rapporti con i fornitori. Ora ad Alviero Martini, la prima a finire sotto misura, dopo mesi è stata revocata l'amministrazione giudiziaria.

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Questa indagine della Fiamme Gialle ha svelato che il confezionamento e la produzione di capi d'abbigliamento avveniva in questi opifici per un costo di 8 euro e poi venivano rivenduti nelle vetrine per un costo di 400 euro ciascuno. Nel dettaglio i militari hanno eseguito accertamenti fiscali "nei confronti di un’impresa, attiva da soli tre mesi, operante nel settore della produzione di capi d’abbigliamento per note griffe di alta moda, che operava in totale spregio delle norme igienico – sanitarie, delle norme in materia di prevenzione incendi, sfruttando manodopera illecita e clandestina".

Una volta all'interno di questi opifici hanno trovato lavoratori cinesi che dormivano nel capannone ed erano sprovvisti di un regolare permesso di soggiorno. Tra questi c'erano anche minorenni: ora sono stati affidati ai Servizi sociali del comune di Samarate.

Ora è scattata una denuncia per titolare della società: dovrà difendersi dall'accusa di caporalato, sfruttamento ed ospitalità di manodopera clandestina, nonché per le gravi violazioni in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro. Anche il proprietario del capannone sequestrato, a seguito delle irregolarità edilizie dei locali oggetto di locazione, è stato denunciato per abusivismo edilizio dal momento che dormivano lavoratori non in sicurezza.

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