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Caos vaccini, sindacato dei medici: “Lasciati senza vaccino, Regione Lombardia ci discrimina”

“Regione Lombardia sta discriminando i sanitari delle strutture private, lasciandoli senza vaccini, proprio come in primavera lasciava i medici di base senza protezioni”. Maria Teresa Zocchi, vicepresidente del sindacato Snami Milano ed esponente di Riscatto Medico, denuncia a Fanpage.it la carenza di vaccini per cliniche e ospedali privati. “Non avendo abbastanza dosi nemmeno per coprire le categorie a rischio, hanno pensato bene di toglierli ai colleghi delle strutture private – spiega – una disparità assolutamente inaccettabile, una cosa estremamente scorretta”.
A cura di Simone Gorla
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"Regione Lombardia sta riservando ai sanitari delle strutture private lo trattamento che in primavera aveva riservato ai medici di famiglia, lasciati senza le mascherine e i camici in primavera. Allora non bastavano i dispositivi di protezione, oggi a mancare sono i vaccini. Si ripete, a distanza di qualche mese, la stessa discriminazione". Maria Teresa Zocchi, vicepresidente Snami Milano ed esponente di Riscatto Medico, il cartello sindacale maggiormente rappresentativo tra medici di medicina generale, pediatri e liberi professionisti, denuncia a Fanpage.it la situazione impossibile in cui si trovano i dipendenti delle cliniche e degli ospedali privati. A loro, infatti, per la prima volta quest'anno l'amministrazione regionale non fornirà i vaccini.

Perché centinaia di medici, infermieri e sanitari rischiano di restare senza copertura vaccinale?

È noto a tutti che quest'anno ci sono stati grossi problemi sull'approvvigionamento di vaccini. Eppure altre regioni le vaccinazioni sono già in corso, seguendo le indicazioni di tutti i virologi e gli epidemiologi, che hanno suggerito di iniziare prima le campagne quest'anno. Invece in Lombardia arriverà in ritardo, e in quantità non sufficiente per tutti.

Quindi vengono negati alle strutture sanitarie private?

Non avendo abbastanza dosi nemmeno per coprire le categorie a rischio, hanno pensato bene di toglierli ai colleghi delle strutture private. Una disparità assolutamente inaccettabile, una cosa estremamente scorretta.

Le aziende private non possono procurarsi i vaccini come ha chiesto la Regione?

Il problema è che i vaccini non sono reperibili, non ci sono per chi deve farli. Negli anni passati le aziende ricevevano i vaccini da Regione Lombardia. Quest'anno è stato detto loro di arrangiarsi. In alcune strutture la direzione ha proposto la vaccinazione, ma non si sa bene dove prenderanno i vaccini e se arriveranno. e inaccettabile.

È un tentativo di risparmiare sulla pelle dei sanitari?

Sì, e ci saranno medici e infermieri che si ammaleranno e rischieranno di trasmettere l'influenza ai pazienti. L'idea è inaccettabile. Ma ormai l'unica alternativa è che le aziende riescano a reperire le dosi.

Cosa chiedete ora alla Regione?

La speranza è che ci ripensino, ma la vedo molto difficile. Stiamo festeggiando 500mila dosi in più reperite per la popolazione a rischio. Ma le persone da proteggere ancora ben di più rispetto alla fornitura disponibile. Temiamo che tanti resteranno fuori.

E adesso?

Ora non c'è più tempo, le soluzioni andavano trovate prima.

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