Caos vaccini in Lombardia, dimesso il cda di Aria: ora è ufficiale
Ora è ufficiale. Si è dimesso il consiglio di amministrazione di Aria, la partecipata regionale che ha assorbito dal 2019 Lombardia Informatica, dopo che il sistema di prenotazione era andato in tilt lo scorso weekend soprattutto nelle province di Monza e Como. Qui non erano partiti gli sms che indicavano agli over 80 e agli insegnanti, ovvero chi ha la priorità in questa fase delle campagna vaccinale, luogo e ora dell'appuntamento. Così in tanti non si erano presentate e le giornate di sabato e domenica si erano trasformate in una corsa contro il tempo inviando convocazioni all'ultimo minuto per evitare che le dosi andassero sprecate.
Alla fine lo scorso 22 marzo il presidente Attilio Fontana ha chiesto ai vertici di Aria di fare un passo indietro, in caso contrario avrebbe lui stesso azzerato il direttivo. Il governatore ha poi annunciato il passaggio al portale di Poste Italiane, ma – stando a quanto apprende Fanpage.it da fonti di Palazzo Lombardia – la campagna dedicata agli over 80 e alla vaccinazione degli insegnanti si concluderà ancora con il vecchio portale. Intanto si va avanti di Aria che ha ufficializzato oggi giovedì 25 marzo le dimissioni del consiglio di amministrazione e la nomina ad amministrazione unico di Lorenzo Gubian, già nominato direttore generale qualche mese fa. Ad anticipare tutto era stato annunciato dal leader della Lega Matteo Salvini fuori dalla sede Avis di Lambrate a Milano dove ha donato il sangue: "L'obiettivo è correre. Entro la settimana dovrebbe arrivare Poste a gestire le prenotazioni dei vaccini in Lombardia".
Gubian: "Impossibile l'errore zero"
I dettagli arrivano oggi in Consiglio regionale dove Gubian ha spiegato quanto successo precisando fin da subito che "è impossibile l'errore zero. Su oltre un milione di 300mila euro l'errore è possibile. Dopotutto stiamo vivendo per volta nella storia di una campagna vaccinale di questa portata. I rischi sono stati valutata con l'unità di crisi tutta insieme". E ancora: "Seppur il piano vaccinale è stato stilato in tempo i dettagli sono arrivati solo con il tempo. Non subito infatti abbiamo saputo quali e quanti erano gli hub in Lombardia mesi a disposizione per la somministrazione delle dosi di vaccino". Gubian inoltre ha precisato che "la decisione di usare il portale è stata presa in modo collegiale da tutti". Una tesi portata avanti anche da Mario Mazzoleni, membro dimissionario del CdA di Aria, spiegando in una lettera di aver avvertito Attilio Fontana e Letizia Moratti che il portale non avrebbe funzionato. Nella lettera Mazzoleni spiega che "risulta oggettivamente che la Regione abbia ritenuto di doversi avvalere del portale delle Poste (portale definito da più parti consono per il tipo di azione massiva che si dovrebbe attivare) cercando fino dal mese di gennaio (e per tutto il mese di gennaio) di attivare il proprio programma appoggiandosi a questo portale. Risulta oggettivamente che fino alla prima settimana di febbraio questa strada era quella percorsa dalla Regione". Da Palazzo Lombardia poi era arrivato la replica: "Sono aspetti tecnici che non attengono all’attività della giunta regionale".