Caos su Claudio D’Amico, capolista della Lega a Sesto: “È stato il ponte tra Salvini e Putin”
È scoppiato il caos a Sesto San Giovanni. L'ex Stalingrado d'Italia che si appresta a cambiare il sindaco è finita al centro delle polemiche per un suo candidato, Claudio D'Amico, capolista della Lega. D'Amico è accusato di aver fatto da ponte tra Matteo Salvini e Vladimir Putin ai tempi dello scandalo Metropol.
Caos a Sesto, il capolista della Lega è "il ponte tra Salvini e Putin"
Il primo a scatenare le polemiche è stato Pierfrancesco Majorino che ha tuonato contro D'Amico definendolo un "intrallazzone politico" e "colui che ha fatto da ponte tra i leghisti e la banda di Putin". Majorino ha urlato alla "vergogna", aggiungendo che "per fortuna alle prossime elezioni comunali c'è uno schieramento ampio sostiene il candidato Sindaco Michele Foggetta, una persona seria e di valore".
A fare da eco alle parole di Majorino ci ha pensato Silvia Roggiani, la quale ha detto che per D'Amico "l’otto marzo lo possono celebrare solo le “donne per bene”, mentre le altre, cioè quelle che hanno un pensiero critico rispetto alle sue posizioni, le attacca sui social: “Poverette oltre che brutte anche un po’ ignoranti. Mi sa che non vi prendono neanche i migranti”".
La Roggiani spiega che D'Amico è lo stesso che "condivide fiero gli interventi dell’amico Putin ribadendo che bisogna dire “basta con le stupide sanzioni”. E ancora: quello di chi si riferisce nei confronti delle persone che scappano da guerre, povertà e persecuzioni scrivendo: “Tipica mattina padana! La nebbia mi fa sognare… Immagino che dietro di lei ci sia la mia terra e la sua gente, come una volta…… Poi quando svanisce mi trovo circondato dalla stessa terra ma con gente diversa, africani, arabi, asiatici…… Quale sarà il futuro dei nostri pochi figli???”".
La Roggiani ha quindi invitato i cittadini sestesi a lasciar "fuori l’odio, il razzismo, il sessismo, l’ego personale ed i loschi affari internazionali" dalle prossime elezioni del 12 giugno.