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Caos ambulanze in Lombardia, pronto intervento salvo: bando prorogato al 21 dicembre

Dopo il caos generato dalla pubblicazione ritardata del bando da parte di Areu, le principali associazioni regionali per il pronto intervento hanno ottenuto una proroga al 21 dicembre, guadagnando tempo per presentare piani in linea con le nuove richieste per i contratti. Pericolo scampato, dunque, per i cittadini che hanno rischiato – almeno sulla carta – di non avere a disposizione ambulanze a partire dal primo gennaio prossimo.
A cura di Filippo M. Capra
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Pericolo scampato, forse definitivamente, anche se saranno i risultati del bando emesso da Areu (Azienda regionale emergenza urgenza della Lombardia) a certificare definitivamente che la regione non rischia di rimanere con le postazioni del 118 scoperte a partire dal primo gennaio.

Bando ambulanze, ottenuta proroga sulla scadenza

Le principali associazioni regionali, Croce Rossa, Anpas e Misericordia, hanno proposto e ottenuto una proroga del bando emesso in data 18 novembre per ridefinire i contratti scaduti nel 2017 che poneva il termine ultimo per presentarsi al 10 dicembre. La nuova data è fissata per il 21 dicembre e le associazioni hanno garantito di presentarsi, cercando di rispettare tutti i parametri richiesti da Areu che, nel mentre, fanno sapere fonti a Fanpage.it, sono cambiati senza adattarsi del tutto ai mutamenti delle condizioni di lavoro e di offerta del servizio, oltre che dei costi.

Le criticità del bando emesso da Areu

Tra le principali criticità riscontrate c'è quella di un tetto massimo di spesa che l'Areu è pronta a concedere alle associazioni per singola postazione che, a quanto filtrato, non potrà essere maggiorato di più del 15 per cento rispetto ai preventivi di 10 anni fa, quando venne firmato l'ultimo contratto scaduto sei anni dopo e prorogato fino ad oggi. Inoltre, la decisione di concedere una finestra di tempo così limitata da parte di Areu per consentire a Croce, Anpas e Misericordia di "mettersi in regola" con le nuove richieste, ha rischiato seriamente di far saltare il banco. Lo scarso preavviso e gli appena 20 giorni circa concessi per presentarsi e confermare la presenza sul territorio sono state giudicate come ostacoli quasi insormontabili.

Le associazioni hanno optato per la collaborazione

Alla fine, però, le associazioni hanno deciso di cooperare per non ingigantire un problema che, se fosse stato ufficializzato, avrebbe paralizzato il pronto intervento in tutta la regione. Un fatto che, in tempi di emergenza sanitaria come quelli che stiamo vivendo, sarebbe potuto costare caro a tutti, ma soprattutto ai cittadini. Alla presentazione delle buste, dunque, si saprà quante e quali postazioni resteranno attive con l'asset attuale a partire dal nuovo anno. Certamente ce ne saranno, eventuali contrattempi dell'ultim'ora permettendo.

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