Cantieri bloccati, le famiglie incontrano il sindaco Sala: “Viviamo nell’incertezza, spesi i risparmi di una vita”

"Le famiglie non hanno colore politico: non sono di destra, di sinistra o di centro. Sono la base della società. Abbiamo comprato una casa e oggi, dopo aver investito i risparmi di una vita, siamo senza un tetto". Si è tenuto ieri a Palazzo Marino l’incontro tra i rappresentanti del Comitato Famiglie sospese, Vite in Attesa e il Sindaco del Comune di Milano Beppe Sala, inquilini delle oltre 1620 abitazioni cittadine i cui cantieri sono bloccati dalle inchieste della Procura e da uno stallo generale che da anni sta paralizzando il mondo dell'urbanistica milanese.
“Ringraziamo il Sindaco per averci ascoltato. Quello che abbiamo sottolineato nell’incontro è la necessità di collaborazione e di un’azione urgente. Eppure, da più di un anno, molti di noi vivono situazioni di disagio e incertezza", ha fatto sapere il portavoce Filippo Borsellino, che grazie all'aiuto della famiglia e ai soldi risparmiati in anni di lavoro ha acquistato un appartamento all'interno delle residenze LAC a Baggio. "Le soluzioni sarebbero dovute già arrivare, ma il tempo è passato e i problemi restano. Per questo abbiamo chiesto con urgenza alle istituzioni, con il sostegno del Comune di Milano, un intervento legislativo che possa permetterci di riappropriarci in tempi certi, e senza l’opacità che invece oggi stiamo vivendo, del diritto inviolabile alla casa che abbiamo acquistato con rinunce e sacrifici”.
“Abbiamo intrapreso questa battaglia con una parola chiave: responsabilità. È fondamentale che le istituzioni della città ci aiutino, con i dati e le informazioni che solo loro hanno, a conoscere lo stato reale del fenomeno che sappiamo per certo superare di molto la stima di 1625 abitazioni che siamo stati in grado di mappare da soli con i dati già raccolti in queste settimane", sempre Borsellino, al termine dell'incontro.
"Abbiamo chiesto al Comune e facciamo appello ai costruttori di supportarci anche in questa operazione di verità, per comprendere quanto realmente sia esteso il problema, quali rischi ricadano su una comunità cittadina oggi ancora in buona parte silente o inconsapevole e quali soluzioni vadano adottate subito e su larga scala. Siamo soddisfatti che il sindaco di Milano abbia acconsentito a creare un tavolo di confronto, aperto anche alla Procura della Repubblica e ai costruttori, con l’obiettivo di contribuire insieme a queste risposte e proposte per superare immediatamente lo stallo”.