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Cade da un soppalco a 4 metri d’altezza: morto dopo 10 giorni di ricovero l’operaio Paolo Gatta

Paolo Gatta è morto oggi, 21 agosto, alla Poliambulanza di Brescia. Il 53enne era stato ricoverato il 12 agosto dopo che era caduto da un soppalco a 4 metri d’altezza mentre stava eseguendo alcuni lavori di manutenzione.
A cura di Enrico Spaccini
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Paolo Gatta (foto da Facebook - Fiom Brescia)
Paolo Gatta (foto da Facebook – Fiom Brescia)

È morto oggi, mercoledì 21 agosto, dopo dieci giorni di ricovero Paolo Gatta, l'operaio di Gardone Val Trompia (in provincia di Brescia) rimasto vittima di un incidente sul lavoro nella sede del Banco nazionale di prova delle armi portatili di via Mameli. Il 53enne faceva parte di una squadra di manutentori che stava svolgendo alcuni lavori all'interno della fabbrica chiusa per ferie. Mentre si trovava su un soppalco per controllare un aspiratore, il 12 agosto scorso, Gatta è caduto precipitando per quasi quattro metri. Ricoverato alla Poliambulanza di Brescia per la frattura di alcune vertebre e per un trauma cranico, era stato sottoposto a intervento chirurgico e messo in coma farmacologico.

L'incidente durante un lavoro di manutenzione

Le cause della caduta sono ancora in fase di accertamento. Per ora, le forze dell'ordine non escludono nulla, né l'ipotesi di un eventuale guasto né quella di un malore che potrebbe avergli fatto perdere l'equilibrio. Il Banco Nazionale di Prova era chiuso in qui giorni per ferie e la squadra di manutentori, di cui Gatta faceva parte, stava sfruttando l'assenza di persone all'interno della fabbrica per eseguire alcuni lavori.

Il 53enne di Gardone Val Trompia doveva controllare un aspiratore, per questo motivo era salito su un soppalco che supera i tre metri di altezza dal suolo. In quel momento si sarebbe verificato l'incidente. Nel giro di pochi istanti, i colleghi hanno chiamato i soccorsi e i sanitari, riscontrando la frattura di alcune vertebre e un forte trauma cranico, avevano deciso di trasportarlo con la massima urgenza alla Poliambulanza di Brescia.

Il decesso di Gatta e l'appello del sindacato

Una volta arrivato in ospedale, Gatta era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico alla testa. Dopodiché, i medici hanno deciso di metterlo in coma farmacologico. L'operazione, però, non avrebbe portato i miglioramenti attesi e, dopo dieci giorni di ricovero, il 53enne è deceduto.

Gatta era molto conosciuto in Gardone Val Trompia, dove era attivo nel volontariato, impegnato nella protezione civile e dove era stato presidente dell’associazione Cirenaica. Nel manifestare solidarietà alla famiglia del 53enne, il sindacato Fiom Brescia con un comunicato pubblicato anche su Facebook ha chiesto che "venga fatta chiarezza su quanto accaduto e accertate le responsabilità". Gatta lascia due figli.

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