Cadavere nei sacchi della spazzatura, l’autore della macabra scoperta: “Ne ho aperto uno, c’era una mano”
Dall’inizio della settimana Fausto Fedrighi trascorre le giornate nascosto nelle malghe vicino a casa, sperando di sfuggire ai tanti microfoni approdati a Paline di Borno, sulle montagne bresciane. È stato proprio l’uomo, 60 anni, a scoprire il cadavere di una donna fatto a pezzi nel pomeriggio di domenica 21 marzo. "Come mi accade spesso – racconta Fausto a Fanpage.it – camminavo lungo i sentieri che costeggiano questa zona e ho visto quattro sacchi neri dell’immondizia. Non mi sono stupito, perché alcuni li lasciano d’abitudine. Di solito chiamo i servizi del Comune, ma era domenica, così mi sono avvicinato per caricarli successivamente sul mio pick-up, ma mi sono accorto che erano diversi… Di solito i sacchi della spazzatura sono gonfi, quelli invece erano pesanti e sembrava contenessero pietre. Allora ne ho aperto uno…".
Unghie smaltate di viola
Ed ecco l’orrore: "Ho capito subito che non si trattava di immondizia, era una mano. Sporca di terra, ma con le unghie smaltate di viola. Ho chiamato subito i carabinieri, che sono arrivati nel giro di dieci minuti. E mi hanno detto di non dire niente". Gli altri 69 residenti di Paline, invece, qualcosa da dire ce l’hanno: "Di certo non è una persona di qui – commenta Laura, che gestisce il bar tabacchi del borgo -. Se fosse stato qualcuno pratico del posto, avrebbe messo i sacchi altrove, ci sono molti posti in cui nessuno li avrebbe mai ritrovati". Altre donne del paese avanzano supposizioni disparate: "Potrebbe essere un macellaio, visto come ha sezionato il corpo". "O forse è qualcuno che voleva far trovare il cadavere", dicono altri. Tutti, però, concordano su un fatto: "Non può essere uno di noi".
Non vogliamo essere ricordati per questo
Paline vorrebbe tornare famosa come lo era fino alla settimana scorsa: per nessuno, se non per gli spettatori del programma televisivo "Il contadino cerca moglie". In quella circostanza, nel 2021, aveva fatto la sua comparsa Martino Rivadossi, 40enne del luogo, fidanzandosi per un breve periodo con una donna romana. "Era una brava ragazza – commenta la barista -, ma non andava bene per lui. E l’anno prossimo che cosa ci inventeremo per finire sui giornali?".
Si cerca di sdrammatizzare una situazione che ha profondamente scosso la comunità: "Alla fine, per quanto ne sappiamo, chi ha commesso quell’orrore è ancora a piede libero – osservano gli abitanti del borgo -. E se non è uno di noi, potrebbe comunque aggirarsi tra le nostre montagne". Intanto l’identità della donna assassinata resta ignota, ma a Paline si è voluto ricordarla con una messa nella chiesetta di Sant’Anna: "Preghiamo per lei e perché tutto possa tornare presto alla normalità, non vogliamo essere ricordati per un fatto brutale".