Cadavere di donna decapitato e smembrato in 15 pezzi, l’ipotesi: “Il corpo è stato congelato”
Al momento si sa solo che una donna è morta, probabilmente uccisa, e che il suo corpo è stato decapitato e smembrato in 15 piccoli pezzi, poi messi in quattro grandi sacchi neri della spazzatura. Questa è l'unica certezza nel caso del cadavere trovato domenica pomeriggio a Paline, una piccola frazione di Borno, a sua volta piccolo centro della Valcamonica, proprio al confine tra le province di Brescia e Bergamo. C'è molto materiale per gli scrittori di thriller, se non fosse che qui parliamo di una storia vera.
Una storia di cui, appunto, non si sa quasi nulla. Se non la fine: quei sacchi gettati in un dirupo utilizzato come discarica, e che secondo gli abitanti del posto sarebbero stati messi lì apposta per essere trovati, come riporta il quotidiano locale "Il Giornale di Brescia". È probabile che i sacchi fossero lì da venerdì, almeno stando alla testimonianza di un agente della polizia locale che dice di averli visti. Ma è stato un residente del paese che domenica pomeriggio si è avvicinato e ha visto spuntare una mano da una delle buste, lanciando poi l'allarme.
L'ipotesi del congelamento
Proprio lo smalto sulle unghie di una mano ha fatto ipotizzare agli inquirenti che si trattasse del cadavere di una donna, ipotesi confermata poi dai primi esami eseguiti dal medico legale Nicoletta Cerri. Ma per il resto non si conosce né l'età né al momento si può stabilire con certezza quando sia morta la donna. Anche perché c'è un sospetto: il cadavere potrebbe essere stato congelato e quindi il decesso potrebbe essere avvenuto anche molto tempo fa. Questa ipotesi, assieme al dettaglio che il corpo sarebbe stato smembrato da un professionista, per via dei tagli eseguiti con precisione chirurgica, riportano la tragica realtà a confondersi col piano della crime fiction. È dettaglio da serial killer letterari anche il fatto che il volto della donna sia stato sfigurato – non si sa ancora se bruciato – e non sia possibile dunque procedere a un riconoscimento fotografico con i casi di donne scomparse nella zona. Anche perché, recentemente, non ne risultano. Bisognerà dunque andare indietro nel tempo e contemporaneamente indagare a 360 gradi per dare un nome e un volto alla donna trovata smembrata a Borno.