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Cadavere carbonizzato nel bagagliaio, un uomo arrestato: dietro il delitto un debito di 30mila euro

L’uomo fermato dalla polizia doveva restituire 30mila euro alla vittima: una somma che non era in grado di saldare. Così avrebbe organizzato l’omicidio e l’occultamento del cadavere nel bagagliaio poi dato alle fiamme.
A cura di Francesca Del Boca
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È un cittadino italiano, residente a Palazzolo (Brescia), l'uomo appena arrestato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Brescia con l'accusa di essere il responsabile dell'uccisione e dell'occultamento del cadavere trovato carbonizzato nel bagagliaio di un'auto bruciata, a Cologne (Brescia). È indagato per i reati di omicidio aggravato dalla premeditazione, distruzione di cadavere e detenzione illegale di armi.

Il debito da 30mila euro

Il delitto, secondo le ricostruzioni, sarebbe maturato nell'ambito di dissidi di natura economica tra l'omicida (debitore) e la vittima (creditore): dietro, un debito da 30mila euro.
Proseguono le indagini anche al fine di chiarire la dinamica dell'evento.

L'uomo fermato con l'accusa di omicidio e distruzione di cadavere nel bresciano è il proprietario di un'officina meccanica. Doveva restituire 30mila euro alla vittima: gli interessi di un prestito, non per questioni di droga come sembrava inizialmente, con tassi da usura.

Una somma che l'uomo non era in grado di saldare: così ha organizzato l'omicidio del quarantenne kosovaro, trovato poi carbonizzato dentro un'automobile data alle fiamme.

La vittima

Intanto si continua ancora a scavare nel passato della vittima. Il 40enne che è stato trovato carbonizzato in un’auto in provincia di Brescia era infatti indagato dalla direzione distrettuale antimafia in un’enorme inchiesta di droga e armi.

L'automobile bruciata

Ad oggi, gli investigatori credono che il 40enne sia stato ucciso altrove e successivamente trasportato nelle campagne di Cologne per dar fuoco alla sua salma dentro la macchina, un Range Rover.

Automobile intestata a un amico dell'uomo che ha denunciato la scoperta del corpo: convocato in caserma dai carabinieri di di Chiari, avrebbe però dichiarato di aver semplicemente prestato la vettura alla vittima, sottolineando la sua estraneità ai fatti.

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