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Buccinasco, ragazzina va al cimitero per trovare la madre defunta e viene abusata dal custode

Un uomo di 63 anni è stato condannato a 4 anni e due mesi di reclusione per aver abusato sessualmente di una ragazzina di 15 anni. I fatti risalgono a qualche mese fa, quando l’uomo lavorava come custode nel cimitero di Buccinasco, dove la minorenne si ricava spesso per pregare sulla tomba della madre morta da poco e dove sono avvenute le violenze.
A cura di Giorgia Venturini
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(Immagine di repertorio)
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Si recava spesso al cimitero per andare a pregare davanti alla lapide della madre morta. Ed è proprio al cimitero che è stata vittima di abusi sessuali. A subire la violenza è stata una ragazzina di 15 anni di Buccinasco, alle porte di Milano, che però ha trovato il coraggio di denunciare. I fatti risalgono ai mesi scorsi: ad approfittare della fragilità di una 15enne appena rimasta orfana di madre è stato il custode del cimitero, un uomo di 63 anni. Ora per lui, come riportato dal "Corriere della sera", è arrivata la sentenza di condanna con rito abbreviato a  quattro anni e due mesi di reclusione.

La minore ha trovato il coraggio di denunciare

L'uomo lavorava nel cimitero per conto di una cooperativa a cui il Comune di Buccinasco aveva affidato la gestione del servizio. Ed era proprio durante le sue ore di lavoro che aveva visto la 15enne recarsi spesso al cimitero. L'incubo per la ragazzina, durato settimane, era poi finito con la sua denuncia alle forze dell'ordine.

La sentenza di condanna ieri 17 dicembre

La minorenne aveva trovato il coraggio di presentarsi alla polizia locale e denunciare l'uomo, già noto alle forze dell'ordine per i suoi precedenti per mafia. Così per il custode del cimitero era scattato l'arresto per violenza sessuale aggravata e il pubblico ministero aveva avviato la procedura del codice rosso introdotto nel 2019 e che prevede maggior tutela alle vittime di violenza. L'uomo era poi stato portato in carcere in attesa del giudizio per rito abbreviato e della sentenza di primo grado, arrivata ieri 17 dicembre: il giudice si è espresso con una condanna a quattro anni e due mesi di carcere.

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