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Buccinasco, la convivenza tra cittadini e ‘ndrangheta: “Queste persone non le salutiamo neanche”

A Fanpage.it l’assessora di Buccinasco con delega alla Cultura antimafia Rosa Palone racconta la vita nella cittadina dell’hinterland di Milano e la convivenza con i più importanti boss di ‘ndrangheta. “Il paese è tranquillo, i grandi affari i boss li fanno oltre confine ma hanno deciso di abitare qui. Per questo non possiamo mai abbassare la guardia”.
A cura di Giorgia Venturini
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Paolo Salvaggio, ucciso in pieno giorno a Buccinasco
Paolo Salvaggio, ucciso in pieno giorno a Buccinasco

"A Buccinasco non si spara da anni. Qui la ‘ndrangheta risiede ma i suoi affari li esercita oltre confine". Lo precisa a Fanpage.it l'assessore con delega alla Cultura Antimafia Rosa Palone che ci ha raccontato la "convivenza" in paese tra cittadini e famiglie di ‘ndrangheta, la cui conclamata presenza ha fatto guadagnare a Buccinasco il nomignolo di "Platì del Nord".

Rosa Palone, assessora antimafia di Buccinasco
Rosa Palone, assessora antimafia di Buccinasco

Assessora, perché è necessaria una delega alla Cultura Antimafia a Buccinasco?

Perché ne abbiamo bisogno. Qui c'è la mafia e per noi non è mai stato un mistero. Così ogni anno facciamo rassegne culturali, iniziative nelle nostre scuole per sensibilizzare i temi della presenza mafiosa sul nostro territorio.

A maggior ragione dopo l'omicidio di Paolo Salvaggio di lunedì?

Sì, avevamo già in programma il 28 ottobre un incontro su politica e mafia. Prima dell'inizio abbiamo pensato di fare un presidio con tutti i sindaci della zona e chiunque voglia partecipare per dire ancora una volta ‘no alla mafia'. Sfileremo in corteo.

Cosa pensa dei fatti di tre giorni fa?

Preoccupano. Soprattutto perché è avvenuto in pieno centro in una via residenziale, vicino alle scuole e al parco. Qui passeggiano anche molti anziani. Non solo, a pochi passi c'è un parco e quel giorno era frequentato da molti nonni e nipoti a causa dello sciopero scolastico. Quel parco lo attraverso anche io spesso in bicicletta di giorno e di notte e non ho mai avuto paura. È una zona in cui ci sono molte telecamere, i video potranno aiutare gli inquirenti.

È mai successo in passato un fatto simile a Buccinasco?

Che io ricordi no. Qui non si spara da almeno 30 anni. Certo, a Buccinasco c'è la ‘ndrangheta ma la città è tranquilla: la microcriminalità è ridotta ai minimi termini. Non si percepisce il pericolo.

Come spiega questa tranquillità?

Qui le famiglie di ‘ndrangheta ci abitano. I loro figli frequentano le nostre scuole, li incontri al supermercato. I loro affari però vanno ben oltre i nostri confini. Parliamo di famiglie importanti di ‘ndrangheta, capaci di gestire un traffico internazionale di stupefacenti. A loro, che hanno scelto Buccinasco come quartier generale del Nord, non sempre conviene fare rumore nel paese in cui vivono. Per questo a Buccinasco c'è "silenzio". I cittadini sanno che la ‘ndrangheta c'è grazie ai giornali e alle nostre iniziative sul territorio.

È sempre stato così? 

No, prima la ‘ndrangheta faceva qui gli affari del movimento terra e smaltimento illegalmente i rifiuti. Tanto che il Comune sta cercando di bonificare un'aerea inquinata dalla ‘ndrangheta. La bonifica però costa 12 milioni di euro, 2 dei quali sono arrivati da Regione Lombardia. Il resto ce li dovrebbe mettere il Comune che ovviamente non ha tutti questi soldi. Così quella zona è ancora inquinata. Ci ricorda i danni che fa la criminalità organizzata sul nostro territorio.

La ‘ndrangheta ha mai cercato di influenzare la politica?

Ci prova, soprattutto le mogli dei boss che ora si trovano in carcere o agli arresti domiciliari. Loro usano i social. E proprio tramite Facebook o Instagram cercano di influenzare le elezioni, accusando candidati ed elogiando invece altri.

Quante famiglie di ‘ndrangheta ci sono a Buccinasco?

Con esattezza il numero di famiglie non lo sappiamo ma su 28mila abitanti 2mila sono originari di Platì. Sicuramente molte di queste persone sono bravi cittadini. A Buccinasco ci sono però anche 20 beni confiscati alla mafia, sono tanti. Ci ricordano che la ‘ndrangheta c'è. Qui si muove in silenzio perché sa che Buccinasco è sempre sotto l'attenzione di giornalisti e forze dell'ordine. Per questo penso che l'omicidio di lunedì è un chiaro messaggio. Quale e a chi lo diranno gli inquirenti. Di certo i boss di Buccinasco non si sono mai pentiti o hanno mai collaborato con la giustizia.

Vi capita di dover comunicare con ‘ndranghetisti? Come Rocco Papalia, ora di nuovo a Buccinasco dopo aver scontato la sua pena in carcere. 

Mai. Noi queste persone non le salutiamo neanche. Papalia vive in una casa metà confiscata e metà ancora di sua proprietà. La metà affidata al Comune ha un uso sociale. Con Rocco Papalia ora siamo in causa: ci ha portati in Tribunale perché rivendica un cortile a nostro uso esclusivo. Assurdo se si pensa che chiede aiuto alla giustizia italiana, la stessa che per anni lui ha cercato di "truffare".

A Buccinasco si paga il pizzo?

I pochi commercianti che abbiamo in paese hanno detto di no. Negli ultimi cinque anni il Prefetto ha emesso però una interdittiva antimafia per un bar e un benzinaio del paese.

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