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Buca i server della Procura di Brescia e ruba file alla pm che lo ha indagato per ‘Berlusconi Market’: arrestato

È stato arrestato l’hacker che nel 2021 era riuscito a bucare due server della Procura di Brescia e a entrare in possesso di migliaia di documenti. Il 24enne era entrato anche nel pc della pm Erica Battaglia che lo aveva portato a processo nell’ambito dell’inchiesta relativa al ‘Berlusconi Market’.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
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Un 24enne è stato arrestato nella giornata di ieri, mercoledì 2 ottobre, con l'accusa di accesso abusivo aggravato a strutture informatiche e diffusione di malware e programmi software. Stando a quanto ricostruito dalla Procura di Napoli, il giovane tra settembre e ottobre del 2021 era riuscito a violare due server della rete della Procura di Brescia e la postazione che all'epoca era usata dalla pm Erica Battaglia, ovvero la magistrata della Direzione distrettuale antimafia bresciana che lo aveva portato a processo in quanto ritenuto tra i responsabili del sito ‘Berlusconi Market‘ aperto nel dark web che metteva in vendita armi e droga.

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L'inchiesta sul ‘Berlusconi Market'

Come riportato dal procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri e il coordinatore del pool reati informatici Vincenzo Piscitelli, il 24enne è originario di Gela ma vive da tempo a Roma. Stando a quanto ricostruito dalle indagini, nell'autunno del 2021 era riuscito a violare due server della Procura di Brescia e il pc usato dalla procuratrice Battaglia. In tutto sarebbe entrato in possesso di migliaia di file contenenti atti giudiziari, in particolare riguardo l'inchiesta sul cosiddetto ‘Berlusconi Market'.

Si trattava di una piattaforma creata sul dark web nella quale era possibile acquistare armi, droga e anche documenti falsi. Per proteggere le proprie identità, gli acquirenti, ma anche i gestori del sito, si nascondevano dietro nickname come ‘Putin', ‘Sarkozy' e, appunto, ‘Berlusconi'.

Violate anche 19 caselle di posta elettronica

Il 24enne, inoltre, sarebbe riuscito a entrare e a esportare l'intero contenuto di 19 caselle di posta elettronica istituzionali. Si tratta di quelle in uso al personale delle Procure di Brescia e Gela, comprese quelle della pm Battaglia e della collega siciliana Federica Scuderi.

Stando a quanto accertato dagli investigatori, il giovane hacker sarebbe riuscito a entrare in possesso anche di dati sensibili della guardia di finanza e della polizia di Stato. Compresi quelli relativi all'informativa delle fiamme gialle datata 22 dicembre 2023 in cui lui stesso risultava sotto inchiesta a Brescia. I problemi che ha causato alla magistratura italiana avevano raggiunto una tale gravità da costringere gli stessi magistrati a usare carta e penna e a svolgere riunioni in presenza per evitare di essere intercettati.

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