Brutus, il cigno del Parco Nord ucciso e scuoiato: “Violenza inammissibile”
Era la mascotte del Parco Nord, amata da tutti. Da ieri non c'è più: Brutus è stato ucciso da un uomo, dopo essere stato scuoiato e vivisezionato. È accaduto intorno alle 3.30, durante la notte appena trascorsa. A riprendere la scena le telecamere del parco, che hanno registrato tutto. Adesso rimane solo da identificare il colpevole ripreso dall'occhio elettronico.
La scena dell'uccisione ripresa dalle telecamere
Ad accorgersene le guardie ecologiche, che sulle sponde del lago Niguarda hanno ritrovato le piume bianche del cigno, qualche resto e niente più. Solo le telecamere hanno potuto dare risposta al giallo della sua sparizione. Nelle immagini si vede un uomo che si avvicina all'animale, lo agguanta per il collo e lo uccide. In seguito, lo scuoia e porta via con sé carne e viscere: non si esclude, per questo, che l'intento dell'assassino sia stato quello di mangiarlo.
Caccia al colpevole
“Siamo sconvolti da questo accadimento e particolarmente avviliti dalla morte di Brutus, un animale selvatico amato da tutti i frequentatori del parco", ha commentato il presidente del Parco Nord Milano Marzio Marzorati. "È una brutale violenza inammissibile che non possiamo assolutamente tollerare perché è un atto grave contro un essere vivente".
“Vigileremo con ancora più attenzione e faremo di tutto per identificare e punire la persona che ha commesso questo reato". E ha concluso con un appello a chi ha tanto amato Brutus. "Chiediamo a tuti i frequentatori di collaborare”.
A ruota il responsabile delle guardie ecologiche volontarie Erminio Capelloni: “Non ci sono parole di fronte a persone che osano violentare la natura in questo modo. Brutus è stato il Re incontrastato del lago di Niguarda, e noi tutti lo ricorderemo così”.
I residenti della zona
Intanto fioccano i cordogli social dei residenti, affezionati nel tempo a quel cigno un po' burbero. "Il laghetto non sarà più lo stesso". "L'avevo visto anche ieri, nel mio solito giretto, come sempre. Che tristezza". E corre la rabbia. "E indovina un po’ chi è ancora il mostro assassino? L’umano, come sempre".