Bruciò viva la moglie in casa con un accendino: condannato all’ergastolo il marito di Mina Safine
Anche in Cassazione è arrivata la conferma dell'ergastolo per Abderrahim Senbel. L'uomo, che si era visto infliggere la massima pena dalla Corte d’assise di primo grado due anni fa, confermata poi dalla Corte d’assise d’appello il 5 maggio del 2023, è stato ritenuto il responsabile dell’omicidio della moglie Mina Safine: la 45enne è morta il 27 settembre 2020 a Urago Mella (Brescia) in seguito alle ustioni, provocate dal marito e riportate sul 90 per cento del corpo.
L'uomo, al tempo, cercò di inscenare il suicidio della consorte. Ma fu proprio lei, prima di morire, a chiamare disperata i soccorsi: “Mio marito mi ha bruciato, sono in Via Tiboni. Per favore mi aiuti”.
Secondo quanto ricostruito dall'accusa, e poi confermato nei tre gradi di giudizio, Abderrahim Senbel le avrebbe dato fuoco utilizzando dell'alcol, che le avrebbe rovesciato addosso tra il petto e la testa: la fiamma mortale sarebbe stata poi innescata con un semplice accendino. La donna sarebbe poi rimasta avvolta dalle fiamme per più di mezzo minuto, riportando gravissime ustioni: è morta dopo una settimana di agonia all'ospedale di Genova.