video suggerito
video suggerito

Brescia, Spaccio di eroina tra i palazzi abbandonati: banda sgominata, in manette 15 pusher

Quindici persone sono finite in manette per spaccio di sostanze stupefacenti a Brescia. Le indagini, scattate nel 2019, sono iniziate dopo un esponenziale aumento di decessi a causa di assunzione di sostanze stupefacenti. Palazzi abbandonati e frequentati di solito dai senzatetto erano diventati i luoghi dello spaccio. Gli indagati utilizzavano nomi in codice, come “latte” quando dovevano parlare di cocaina.
A cura di Giorgia Venturini
146 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine

Sono in tutto 15 le persone finite in manette questa mattina durante l'operazione antidroga, denominata "Salto nel buio", della squadra mobile di Brescia. L'accusa da cui ora si dovranno difendere è di spaccio di sostanze stupefacenti: stando alle prime informazioni della Questura, gli indagati operavano in via Milano a Brescia. Le indagini, scattate nel 2019 e coordinate dal sostituto procuratore Caty Bressanelli, hanno avuto inizio dopo un esponenziale aumento di decessi a causa di assunzione di sostanze stupefacenti, prima tra tutte eroina. Lo scorso 5 ottobre ulteriori controlli erano scattati dopo la segnalazione di una donna che aveva indicato la presenza di due dosi di droga e di un telefono cellulare proprio nella zona di via Milano. La donna avrebbe anche raccontato agli agenti che dei passanti avevano soccorso un nordafricano ferito al volto.

Mercato degli stupefacenti agevolato dal degrado

Sul posto gli agenti hanno poi potuto confermare che nella via era in atto "una fiorente attività di smercio al minuto di sostanza stupefacente, in particolar modo eroina, in favore di un nutrito gruppo di tossicodipendenti, provenienti anche da altre province", come riportano dalla Questura. Il mercato degli stupefacenti è stato agevolato dalla situazione di abbandono di alcuni palazzi fatiscenti frequentati abitualmente da senzatetto e consumatori di sostanze.

A fornitore gli spacciatori era un 40enne pregiudicato

L’attività investigativa ha permesso anche di identificare il fornitore di tutti gli spacciatori: un 40enne tunisino con alle spalle numerosi precedenti sempre per droga. Il pusher comunicava con gli altri spacciatori secondo un linguaggio in codice ben collaudato: chiamavano i grammi di droga "minuti" e la cocaina "latte". Alla fine, l’attività investigativa ha permesso di contestare 290 cessioni di droga, per un volume di traffico di circa 8.5 chili di eroina, 1 chilo di cocaina e 2 chilo di hashish. Così in manette sono finiti 13 tunisini, un pakistano e un indiano.

146 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views