Brescia, sindaco Del Bono attacca Regione Lombardia: “È responsabile per i pochi tamponi”
"Ascrivo alla Regione la responsabilità di essere partiti con una logica di pochi tamponi quando potevamo farne molti di più e, a parer mio, questo sarebbe stato determinante". Sono parole del sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, che ripercorrendo i giorni più drammatici dell‘emergenza Coronavirus affrontata dalla città, in una intervista al Giornale di Brescia, attacca la Regione Lombardia, con cui già si era scontrato più volte nei mesi passati.
Il sindaco di Brescia: Epidemia affrontata con fragilità
Del Bono ha detto di essersi "arrabbiato per la frattura istituzionale relativa ad alcune azioni" e ha sottolineato la "fragilità" con cui "si è lavorato per contenere l'espansione dell'epidemia". In particolare è il tema dei tamponi effettuati a provocare lo scontento del primo cittadino bresciano. "Il fatto che non si facessero i tamponi a migliaia di persone che erano palesemente malate di Covid nelle proprie case, a contatto con i familiari che nel frattempo uscivano – ha detto – non lo riuscivo a comprendere".
Commissione d'inchiesta regionale? Basta il lavoro della magistratura
Alla domanda se sia utile la commissione d'inchiesta regionale, il sindaco si è detto convinto che "dal punto di vista delle responsabilità sia sufficiente il lavoro che condurrà la magistratura". Certo, la politica si deve interrogare per capire "in modo condiviso" quali "sono stati i punti di debolezza Del nostro sistema sanitario, regionale e nazionale, e correggerli. Bisogna lavorare per diventare forti. La rete ospedaliera e del volontariato – ha concluso – è stata straordinaria. La medicina di territorio è stata fragile"