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Brescia, seduce un prete e lo filma, poi lo ricatta e gli estorce 14.000 euro: arrestato un 22enne

Ha sedotto un sacerdote della provincia di Brescia con la scusa della carità. Poi, dopo essersi spogliato e fattosi toccare dal prete, l’ha minacciato di pubblicare il video nel frattempo registrato, estorcendogli 14.000 euro. L’autore del reato, un ragazzo di origini romene di 22 anni, è stato arrestato dai militari di Trieste.
A cura di Filippo M. Capra
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Un ragazzo di 22 anni è stato arrestato dai carabinieri di Aurisina, in provincia di Trieste, per aver estorto 14.000 euro ad un prete della provincia di Brescia dopo averlo ricattato. Il giovane si era presentato nella chiesa del sacerdote con la scusa di chiedere la carità ma poi aveva iniziato a spogliarsi, facendosi toccare i genitori del prete. A quel punto, il 22enne si è rivelato per ciò che era: un furfante in cerca di denaro. Subito dopo gli atti che al prete sono sembrati amorosi, ha confessato di aver registrato tutto attraverso il cellulare, minacciando l'uomo di chiesa di pubblicare tutto online se non gli fossero stati versati 50.000 euro. Il prete, sotto ricatto, gliene ha dati 14.000 in cambio del suo silenzio.

Seduce un prete e poi lo ricatta, arrestato un 22enne

Le indagini erano scattate quando il prete si era rivolto all'Autorità Giudiziaria dopo la seconda richiesta di denaro da parte del 22enne, evidentemente non soddisfatto dei 14.000 euro. In quel frangente, il 22enne lo aveva minacciato di condividere il video a tutti i contatti della rubrica del sacerdote, precedentemente sottrattagli con l'inganno dal cellulare. Secondo quanto riportato da Triesteprima.it, il ragazzo, un cittadino di origini romene, era riuscito a sfuggire al provvedimento di custodia cautelare, rifugiandosi in patria durante le vacanze di Pasqua. Al suo ritorno in Italia, un mese più tardi, però, una pattuglia della polizia di Stato l'ha riconosciuto, fermandolo e arrestandolo al valico di Fernetti. Da lì l'hanno accompagnato in caserma dove i militari hanno scoperto che aveva violato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari di Brescia un mese prima. Per questo è stato accompagnato al carcere Coroneo.

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