Brescia, scoperti 60 gatti in un appartamento sfitto: hanno continuato a riprodursi per anni
Sono stati abbandonati per anni all'interno di un appartamento nel quale hanno vissuto e si sono riprodotti fino a raggiungere la quota di 60 esemplari. Tutti insieme, tutti in situazioni igieniche precarie, denutriti e disidratati. La scoperta è stata fatta dall'Enpa di Brescia che con un post su Facebook ha annunciato l'operazione di salvataggio dei mici, la maggior parte dei quali positivi alla Fiv, una malattia che colpisce i gatti.
Scoperto appartamento sfitto con 60 gatti denutriti
Come riportato dall'Enpa, la scoperta è avvenuta in un appartamento sfitto di Brescia. L'associazione ha spiegato che "il tempestivo intervento coordinato con le forze dell'ordine e l’incredibile collaborazione fra le associazioni, ha permesso la messa in sicurezza degli animali in tempi da record e la disponibilità da parte di tutti i veterinari interpellati è sorprendente". Ovviamente l'Enpa dovrà coprire tutti i costi del maxi intervento, motivo per cui si è rivolta a tutti chiedendo un aiuto economico per far fronte alla spesa possibile di 6.000 euro. "Aiutateci ad aiutarli", ha scritto l'associazione su Facebook, invitando chiunque possa a donare tramite bonifico bancario utilizzato l'Iban IT47W0306909606100000178104.
L'Enpa: Non sono gatti scomparsi da altre abitazioni
Nelle ore successive alla pubblicazione del post, e a seguito di alcuni post errati condivisi sul social network riguardanti la possibilità che alcuni di quei gatti fossero esemplari scomparsi negli ultimi mesi da abitazioni, l'Enpa si è vista costretta a chiarire che "i gatti ritrovati sono frutto di mancata sterilizzazione all’interno di un appartamento che nel corso degli anni ha portato alla drammatica situazione che stiamo cercando di arginare oggi". L'associazione ha sottolineato che "nessuno dei gatti risulta avere alcuna proprietà identificabile e le informazioni raccolte sul posto e dalle autorità, lasciano la certezza che si tratti di un accumulo compulsivo dovuto alla riproduzione non controllata fra consanguinei". L'Enpa ha quindi concluso dicendosi dispiaciuta nel "togliere la speranza ai numerosi proprietari che hanno smarrito il proprio animale ma ricordiamo che una delle garanzie per l’identificazione e la riconducibilità alla proprietà, è il microchip, obbligatorio da tempo per legge".