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Brescia, record di contagi Covid in un giorno: sono 1.325, quasi il 30 per cento dei casi lombardi

Record di contagi nella provincia di Brescia. Solo oggi 3 marzo sono stati registrati 1.325 i nuovi casi Covid, quasi il 30 per cento dei 4.590 contagi da Coronavirus registrati in Lombardia. A preoccupare a Brescia sono anche i ricoveri in terapia intensiva: “Sono 30 i ricoveri in terapia intensiva. La seconda provincia con pazienti più gravi ricoverati: prima Milano con 57 malati in terapia intensiva all’ospedale di Fiera a Milano”, ha tenuto a precisare oggi Guido Bertolaso, coordinatore della campagna di vaccinazione contro il Covid-19 in Lombardia.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto di repertorio
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Record di contagi a Brescia dall'inizio della terza ondata: sono 1.325 i nuovi casi Covid in provincia registrati oggi mercoledì 3 marzo. Quasi il 30 per cento dei 4.590 contagi da Coronavirus registrati in Lombardia. Una crescita che non si arresta, tanto che ha convinto già politici ed esperti a lasciare tutta la provincia in zona arancione rafforzata per altri otto giorni: restano quindi chiuse tutte le scuole, inclusa quella dell'infanzia mentre i nidi potranno riaprire. A preoccupare a Brescia sono anche i ricoveri in terapia intensiva: "Sono 30 i ricoveri in terapia intensiva. La seconda provincia con pazienti più gravi ricoverati: prima Milano con 57 malati in terapia intensiva all'ospedale di Fiera a Milano", ha tenuto a precisare oggi Guido Bertolaso, coordinatore della campagna di vaccinazione contro il Covid-19 in Lombardia. E aggiunge anche che sta valutando l'entrata in vigore di due province in zona rossa, senza però accennare quali potrebbero essere: "Avrei molti motivi per essere avvilito e frustrato, le statistiche sono estremamente preoccupanti e un paio di province di fatto sono zone rosse a tutti gli effetti".

Vicesindaca di Brescia: "Messi come a marzo 2020"

In merito all'aumento, esponenziale, dei casi da Covid-19, la vicesindaca Laura Castelletti ha spiegato a Fanpage.it solo pochi giorni fa che "con l'accessibilità ai tamponi la gente finalmente può farli, scoprendo se è positiva o meno". Una strategia messa in campo per scoprire in tempo gli asintomatici e bloccare il contagio. E poi la vicesindaca ha precisato: "Siamo messi come a marzo del 2020". Tanto che alcuni pronto soccorso hanno dovuto chiudere le porte "perché non riescono più a gestire i pazienti, dirottando molti di questi ultimi verso altri nosocomi". Per frenare l'aumento dei casi, Regione Lombardia ha rivisto la organizzazione della campagna vaccinale destinando gran parte delle dosi nei luoghi più a rischio varianti. E Brescia è proprio uno di questi: qui infatti Ats ha fatto sapere che ogni caso Covid viene trattato come se fosse un caso di variante.

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