Brescia, due studentesse denunciano tre amici: “Ci hanno drogate dopo una serata insieme”
Due ragazze, entrambe studentesse, di Brescia hanno denunciato tre loro amici accusandoli di averle drogate dopo una serata trascorsa insieme. Nella fattispecie, le giovani hanno raccontato di aver passato la sera di sabato insieme ai loro conoscenti in un bar del capoluogo di provincia prima di tornare a casa e fermarsi nell'abitazione di uno dei tre. In questi due luoghi, sarebbero state drogate prima con un bicchiere d'acqua inquinato da altre sostanze, e poi con una birra, anch'essa, pare, viziata di alcune sostanze stupefacenti.
Due studentesse denunciano gli amici: Ci hanno drogate
Secondo quanto riportato dal Giornale di Brescia, nelle dichiarazioni rese da una delle due studentesse, si leggerebbe: "L'acqua che mi hanno dato era amara, faticavo addirittura a mandarla giù", mentre successivamente è stato aggiunto che "a casa mi hanno dato un bicchiere di birra e da quel bicchiere ho masticato un granello, come un cristallo di sale". A nottata inoltrata sarebbero poi riuscite a lasciare l'appartamento dell'amico per recarsi prima al pronto soccorso e successivamente dai carabinieri per depositare la loro denuncia. Negli esami del sangue effettuati, ad una delle due ragazze i medici avrebbero trovato tracce di stupefacenti. I militari indagano per ricostruire l'accaduto.
Imprenditore accusato di stupro, le vittime sono almeno sei
Nel frattempo a Milano la Procura continua le indagini su Antonio Di Fazio, l'imprenditore accusato di aver stuprato una ragazza di 21 anni, dalla cui denuncia è scaturita l'inchiesta in corso. Secondo quanto ricostruito sinora dai pubblici ministeri incaricati di far luce sulla vicenda, le vittime accertate sarebbero già sei, tutte ragazze giovanissime che denunciano Di Fazio di violenza sessuale. Inoltre, la Procura crede che gli abusi vadano avanti da anni, almeno dieci, tanto da credere che una delle prime vittime dell'uomo potrebbe essere stata l'ex moglie americana che, ai tempi, lo denunciò per maltrattamenti.
