Arrestato per pedopornografia un 22enne: nel suo cellulare anche i video con una bambina di 9 anni
Ha autoprodotto foto e video pedopornografici che poi custodiva nel telefono. Con questa accusa sono scattate le manette per un ragazzo bresciano di 22 anni: oggi la Guardia di Finanza e la Polizia Postale di Brescia hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brescia.
I finanzieri trovano i video nel cellulare del ragazzo
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Benedetta Callea, sono scattate a seguito del sequestro del cellulare del giovane: la perquisizione era stata disposta dall'autorità giudiziaria che stava lavorando su una inchiesta legata a reati tributari. Una volta analizzato il telefono, i militari delle Fiamme Gialle e gli agenti della Polizia Postale hanno trovato file contenente materiale pedopornografico: tra le immagini c'era anche un video in cui si vede una bambina di soli 9 anni ripresa mentre si trovava all'interno di un appartamento solitamente frequentato proprio dal 22enne ora indagato. In pochi giorni così il giudice per le indagini preliminari ha deciso del la custodia cautelare in carcere: oltre all'arresto i finanzieri hanno eseguito tutte le perquisizioni del caso nell'appartamento del 22enne così come sono stati analizzati tutti i suoi dispositivi informatici.
Arrestato per lo stesso reato anche un altro ragazzo di 22 anni
Solo lo scorso marzo un altro ragazzo di 22 anni era stato arrestato a Pioltello, alle porte di Milano, per lo stesso reato. Il ragazzo è accusato di induzione di minore al compimento di atti sessuali, compimento di atti sessuali in presenza di minorenni, istigazione al compimento di atti sessuali nei confronti di minori, realizzazione e produzione di materiale pornografico. Stando a quanto spiegato dai carabinieri a marzo, il 22enne ha prodotto materiale pornografico attraverso registrazione di videochiamate ai danni di minori di anni 16. Sul suo pc e telefono le forze dell'ordine hanno trovato oltre 1.300 file, tra immagini e video. Così anche per lui erano scattate le manette.