Brembo, l’ultimo saluto alla “guerriera” Ilaria: “Ora sei la stella più luminosa”
La chiesa e la piazza erano piene di amici, parenti e compaesani che hanno voluto dare l'ultimo saluto a Ilaria Parimbelli, la ragazza di 26 anni morta dopo aver combattuto per due anni contro una grave malattia. "La guerriera", così la chiamano i suoi genitori, si è dovuta arrendere all'encefalite herpetica che l'ha colpita nel 2019 rendendola fin da subito invalida al 100 per cento. Ha combattuto Ilaria fino alla fine, fino a quando non si è spenta il primo agosto all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. "Guerriero" è anche la canzone che è risuonata nella chiesa di Brembo oggi durante i funerali.
"Brilla Ilaria, brilla. Come ti ha detto tua madre, da oggi sei la stella più luminosa del cielo", ha detto durante l'omelia il parroco di Brembo don Diego Berzi, come riporta l'Eco di Bergamo. Durante la messa non sono mancate le parole dei genitori: "Sei venuta al mondo sorridendo. Hai vissuto sorridendo, e scommetto che sorridi anche ora". Poi all'uscita della chiesa il volo di tanti palloncini bianchi. Perché come ha ripetuto mamma Sonia, "sei diventata la figlia di tante famiglie. In questi anni hai donato forza a tutti".
La storia di Ilaria Parimbelli
Dal 2019 Ilaria non ha mai spesso di lottare: ha lavorato giorno dopo giorno nei vari ospedali e centri di riabilitazione, riuscendo anche a ritornare a reggersi sulle sue gambe e a stringere le mani. Nel 2020 era stata dimessa dall'ospedale: l'occasione è coincisa con il trasferimento del nucleo famigliare in una casa che non avesse barriere architettoniche, oltre che con l'acquisto di un veicolo adibito al trasporto dei disabili. E in questa nuova casa Ilaria aveva continuato la riabilitazione: qui infermieri e fisioterapisti l'aiutavano tutti i giorni. Era anche partita una racconta fondi per aiutare la famiglia con le spese sanitarie: in tantissimi avevano contribuito. Purtroppo però a far aggravare tutto è stata una crisi epilettica: per alcuni secondi Ilaria non è riuscita a respirare fino al fondamentale intervento della madre. Poi la corsa disperata in ospedale lo scorso 28 luglio. Poi il ricovero e il decesso. Oggi tutti la ricordano. E nessuno smetterà di farlo anche nei prossimi giorni.