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Borsa con la carta stagnola per superare l’antitaccheggio: il nuovo metodo per rubare nei negozi

Due cittadini di 18 e 25 anni sono stati arrestati dagli agenti della Squadra Mobile per furto aggravato in concorso: avevano rubato in un negozio di abbigliamento nascondendo il bottino in una borsa avvolta nella carta stagnola per eludere l’antitaccheggio.
A cura di Giorgia Venturini
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Erano entrati in un negozio di abbigliamento in via Torino a Milano con una borsa completamente ricoperta da carta d'alluminio e nastro adesivo. Un trucco che due cittadini peruviani di 18 e 25 anni avevano adottato per ingannare il rilevatore anti-taccheggio, ma che allo stesso tempo ha fatto insospettire alcuni poliziotti nella sera di lunedì 11 settembre. Ora per i due è scattato l'arresto con l'accusa di furto aggravato in concorso.

Stando a quanto spiega la Questura di Milano e a quanto si vede nel video delle telecamere interne del negozio di abbigliamento, i due ragazzi hanno rubato della marce. Quando i poliziotti li hanno fermati all'uscita nella loro borsa hanno trovato 4 cappelli da baseball da 42 euro l’uno, due polo dal valore di 460 euro e altri capi di abbigliamento. Le due magliette erano state rubate poco prima in un negozio di via Monte Napoleone. La refurtiva era stata rubata con la stessa tecnica.

A Milano rubate borse per oltre 90mila euro

Il mese scorso quattro borse erano state rubate nel negozio monomarca di Hermes di via Montenapoleone sempre a Milano: nel bottino c'era anche la Birkin Himalaya, interamente in coccodrillo, che da sola vale circa 50mila euro. I ladri sono riusciti a portare via oltre 90mila euro.

Appena i dipendenti del negozio hanno scoperto il furto sono stati allertati i carabinieri della Compagnia Duomo che si sono subito messi a visionare i filmati delle telecamere per cercare di rintracciare i ladri. I dipendenti lo hanno scoperto aprendo alcune custodie: si sono accorti che le borse non coincidevano con i modelli che avrebbero dovuto trovarci all'interno. Così hanno scoperto che gli accessori di lusso erano stati sostituiti con altri dello stesso marchio ma con un costo decisamente inferiore.

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