Boom di casi ed effetto Natale, a Milano prenotare e fare un tampone è sempre più difficile
A Milano è caccia all'ultimo regalo prima di Natale, ma anche all'ultimo tampone Covid prima di incontrare amici e parenti nelle cene del 25 dicembre o prima di salire su un treno o aereo per tornare a casa. Così in città è facile attendere ore e ore prima di entrare in farmacia per un test anti Covid il cui risultato è pronto in dieci minuti. Ma non solo in farmacia: se da una parte infatti ci sono i cittadini prudenti che non azzardano un ritorno a casa senza tampone negativo dall'altra c'è anche chi è venuto a contatto stretto con un malato Covid ed è quindi costretto, tramite il proprio medico di base, ad effettuare il test. In questo caso il tampone molecolare si fa attendere ore e ore fuori dagli ospedale: in coda ci sono anche molti piccoli studenti, spesso compagni di classe di un positivo al Covid. Come all'ospedale Sacco di Milano, uno dei punti tamponi per i bimbi. Il risultato, sia che si tratti di farmacia o di ospedale, in ogni caso è sempre lo stesso: lunghe code di attesa.
I medici di base: non ci aspettavamo un aumento così della richiesta
I medici di base, dunque, fanno fatica a trovare posto per far fare i tamponi di controllo a contatti stretti in Lombardia. Segno che in questi giorni il sistema di tracciamento è nuovamente in tilt: in molti casi, seppur richiesto, Ats non sta più chiamando i contatti stretti e quindi inviando loro a sottoporsi il prima possibile al tampone molecolare. Alla base di questa corsa improvvisa al tampone è l'aumento dei contagi negli ultimi giorni in Lombardia con l'incognita della variante Omicron: "A Milano c'è stato un aumento improvviso di richiesta dei tamponi e probabilmente nessuno se lo aspettava", spiega a Fanpage.it Anna Carla Pozzi, segretaria provinciale per Fimmg Milano (Federazione italiana medici di Medicina Generale). Poi aggiunge: "Le code sono aumentate e così facciamo fatica a fissare gli appuntamenti e a far fare i tamponi ai pazienti".
Come si risolve il problema dunque? "Alcuni medici fanno loro stessi i tamponi forniti da Ats, altri medici però, che per logistica di ambulatorio sono impossibilitati a farli, devono per forza di cose far fare tampone altrove e fissare l'appuntamento". La dottoressa Pozzi tiene a sottolineare che spetta ai medici di base e ad Ats il compito del tracciamento dei contatti stretti: "Per chi invece vuole liberamente andare nelle farmacie come prevenzione prima di riunirsi con la famiglia, fa il test a pagamento e nulla c'entra con il tracciamento. Anche in questo caso le code sono molto lunghe. Certo è che ultimamente c'è un aumento dei contagi e della richiesta di tamponi. Io personalmente non mi aspettavo un numero così alto di richieste", conclude la segretaria provinciale di Fimmg.
In forte aumento il numero dei contagi
Nelle farmacie le lunghe code di attesa per poter fare un tampone rapido sono aumentate soprattutto dal 15 ottobre quando è diventato obbligatorio il green pass per poter lavorare e dal 6 dicembre quando è entrato in vigore il super green pass. L'accelerata di queste ultime settimane invece è dovuta al forte aumento dei contagi: solo ieri i nuovi positivi in Lombardia sono stati 2.576 a fronte dei 56.968 tamponi effettuati. Il giorno prima, quando i tamponi erano stati molti ben 132.959, i contagi di Coronavirus registrati erano stati 5.397. Sul fronte dei ricoveri, sono aumentati lievemente sia i pazienti nei reparti ordinari, arrivati a 1.257, sia il numero dei pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva.