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Bollate, minacce di stampo mafioso a una coppia di anziani: “Sono terrorizzati, non escono più”

A Bollate, nell’hinterland di Milano, una coppia di 70enni vive ormai da tempo nella paura. Da quando hanno denunciato alcune irregolarità edilizie hanno ricevuto minacce che si sono fatte sempre più serie, fino a veri e propri atti intimidatori. “I miei genitori si sono terrorizzati e hanno smesso di uscire”, dice la figlia a Fanpage.it. E il caso, grazie al consigliere regionale del M5s Luigi Piccirillo, è finito in Commissione antimafia.
A cura di Giulio Cavalli
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Non sarà un Natale sereno quello di una coppia di 70enni di Bollate, provincia di Milano, e non sarà solo colpa della pandemia e delle restrizioni in atto ma per una paura che è andata a ingrossarsi negli anni e che ora finisce addirittura sul tavolo della Commissione antimafia di Regione Lombardia. La vicenda potrebbe essere una delle tante condite da dissidi con i vicini e dispetti ricevuti: solo che in questo caso i segnali sono molti, continui e soprattutto molto inquietanti. La coppia, che vive a Bollate nella zona del cimitero, qualche anno fa ha denunciato alcune irregolarità edilizie e da lì sono partite una serie di minacce che si sono fatte sempre più serie. “Prima hanno buttato acido sulle piante – racconta a Fanpage.it la figlia – e lì abbiamo pensato a una cosa da poco, qualcosa di cui non preoccuparsi. Poi hanno chiodato le serrature del box. Poi circa un mese fa sul box è comparsa la scritta ‘Rip' (riposa in pace, ndr) seguita da una serie di croci e un cumulo di foglie secche. A quel punto i miei genitori si sono terrorizzati e hanno smesso di uscire, con evidenti danni psicologici procurati da un senso di paura permanente".

La coppia minacciata è nota per l'impegno nel volontariato

La coppia è molto conosciuta in città, si dedica da tempo al volontariato e viene da una profonda cultura antimafia. Un famigliare appartenente alle forze dell’ordine anni fa è stato ucciso in un attentato mafioso. Gente che della legalità ha fatto uno stile di vita e che ora si ritrova a vivere un incubo di cui non si vede via d’uscita. Per questo dopo l’ultimo episodio la famiglia, con il sostegno dell’associazione antimafia “Peppino Impastato e Adriana Castelli” di Milano, ha deciso di appendere sul box ripulito dalle minacce un cartello con la frase di Falcone: "Chi ha paura muore due volte, chi non ha paura muore una volta sola". E qui la vicenda degenera e diventa addirittura grottesca: due giorni fa quel cartello è stato bruciato, probabilmente di notte, in una zona che avrebbe potuto generare danni ben più gravi. "Bruciare quella frase è la cosa che fa più male di tutte perché stai bruciando un simbolo in una maniera codarda, brutta e ignorante", racconta la figlia.

I carabinieri di Bollate, sollecitati più volte durante gli ultimi anni, intervengono e dicono alla famiglia che quella frase “li ha aizzati”. Un’affermazione indecente e gravissima. Proprio sul comportamento delle forze dell’ordine e degli altri condomini la figlia punta il dito: "I carabinieri ci dicono che hanno molto altro da fare, i politici ci dicono che non possono fare nulla e negli altri cittadini abbiamo trovato molta omertà”. Tra le denunce presentate si legge anche di minacce dei dirimpettai con frasi come "sparati in bocca" o "peccato che non siate ancora morti di Covid". "Non sarà un Natale facile – racconta la figlia – dovrò passare di lì e fare la ronda come sto facendo in tutti questi ultimi giorni per evitare che succeda qualcosa di più grave".

Piccirillo (M5s): Episodio riconducibile alla ‘ndrangheta

Ora il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Luigi Piccirillo ha presentato una richiesta di audizione in Commissione antimafia per chiedere di ascoltare il sindaco di Bollate e le associazioni del territorio, parlando nella sua lettera di un episodio "fuori di dubbio riconducibile alla ‘ndrangheta radicata sul territorio": "È noto infatti – scrive Piccirillo – che nel Comune la dinastia criminale della ‘ndrangheta continuamente cerca di espandersi, anche intercettando le compiacenze del mondo imprenditoriale e politico legale". I carabinieri continuano le indagini. Intanto sulla coppia continua a rimanere la cappa della paura.

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