Blocco studentesco a Milano: “I fascisti hanno portato la politica nelle scuole, non ci nascondiamo”

Decine di militanti di Blocco Studentesco, la giovanile di CasaPound, hanno manifestato in piazzale Gorini a Milano nel pomeriggio di sabato 30 novembre.
A cura di Chiara Daffini
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La manifestazione di Blocco Studentesco in piazzale Gorini
La manifestazione di Blocco Studentesco in piazzale Gorini

Hanno manifestato in piazzale Gorini, con un presidio statico, i membri di Blocco Studentesco, organizzazione giovanile studentesca di CasaPound. I partecipanti, si sono riuniti in un centinaio circa, da diverse città italiane, per esprimere il loro dissenso contro la riforma Valditara, hanno accusato le istituzioni di impedire loro l'espressione del pensiero, puntando il dito contro quello che definiscono un "sistema mafioso antifascista".

"La nostra bandiera ha sempre lo stesso colore: nero – le parole che escono dal megafono -. Molto spesso noi siamo ritratti come i cattivi, come i banditi, come un movimento, un'organizzazione da mettere al bando. Noi non abbiamo paura del confronto, però ci stanno sul c*** quelli che cercano di buttarci fuori, quelli che dicono ‘Voi non potete stare qui' e alzano il ditino ‘Voi non potete manifestare, voi non potete esprimere le vostre idee'. E invece noi lo facciamo lo stesso, perché la nostra più grande soddisfazione è vedere la loro bile".

Il riferimento è al divieto che l'organizzazione ha avuto in seguito alla richiesta di svolgere un corteo mobile per le vie del centro. Il timore erano possibili disordini con i gruppi antagonisti, ma i membri di Blocco, oltre al presidio statico concordato in piazzale Gorini per il pomeriggio, hanno comunque protestato in mattinata in piazza Missori.

"Questa è una piazza importantissima – dice uno dei manifestanti -, la piazza dove il ricordo di Sergio Ramelli, il ricordo tutti i camerati morti ogni anno viene sempre di più portato avanti". Le bandiere sventolano al grido: "Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città, la città"

"Abbiamo fatto vedere al mondo come il sistema antifascista sia un sistema mafioso – si sente dal megafono -, abbiamo dimostrato che possiamo fare e possiamo pensare come vogliamo".

"La provincia finanzia il Pride e non dà soldi alle scuole per il rifacimento delle infrastrutture", accusano quelli di Blocco Studentesco e tra le cause rivendicate nel corso del presidio c'è anche l'obiettivo di "un'Europa sovranista e nazionalista".

"Il Blocco Studentesco – dicono – non è solo un sindacato per gli studenti, il Blocco Studentesco è una scelta di vita. Il Blocco Studentesco è uno spirito immortale, d'avanguardia, che ha voglia di attaccare, di conquistare, di migliorare".

"A questa gente che ci chiama “teppaia” – continuano dal megafono – noi rispondiamo “Sì, siamo la teppa, noi siamo la santa teppa che non si ferma né davanti alle spade degli arcangeli, né davanti ai fucili degli sbirri”. La "santa teppa" sarebbe la "santa folla", frase che Mussolini una volta usò per descrivere le sue camicie nere.

Il presidio, durato un paio di ore, si è svolto senza disordini e si è sciolto alzando il braccio al grido "Siamo il Blocco Studentesco, non si fermerà la marcia!"

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