Blocco cancelli alla Unes di Vimodrone, tensioni tra operai e forze dell’ordine: feriti manifestanti
Ancora tensioni durante uno dei presidi organizzati dal sindacato Si Cobas: questa mattina, martedì 2 novembre, fuori dai cancelli della Unes di Vimodrone (Milano) sono intervenute le forze dell'ordine per sgomberare il picchetto dei lavoratori che da settimane chiedono a gran voce il reintegro dei dipendenti licenziati a ottobre dalla cooperativa Lgd, subappaltatrice per il gruppo Brivio e Viganò Logistics della gestione dei depositi Unes di Truccazzano e Vimodrone.
Alcuni scioperanti sono rimasti feriti
Durante la protesta, alcuni scioperanti hanno deciso di bloccare i cancelli del magazzino sedendosi a terra. Questa decisione ha impedito ai camion di poter entrare nella struttura e ha portato all'intervento delle forze dell'ordine. Secondo quanto ripreso dai video dell'organizzazione sindacale, alcuni lavoratori sarebbero rimasti feriti. Per questo motivo, si è reso necessario l'intervento degli operatori sanitari della Croce rossa.
Intanto in una nota stampa la Unes specifica che: "Non ha operato alcun licenziamento presso il proprio deposito di Truccazzano. Unes Supermercati, infatti, non ha alcun rapporto con i manifestanti o con i lavoratori che protestano contro i licenziamenti, dipendenti della cooperativa subappaltata da Brivio &Viganò Logistics srl, partner logistico di Unes Supermercati".
Tensioni anche fuori i cancelli della Unes di Truccazzano
Tensioni si erano registrate anche nei giorni scorsi fuori da un altro magazzino della Unes. In quell'occasione il presidio era stato organizzato a Truccazzano (Milano). Il sindacato chiede il reintegro dei quaranta lavoratori licenziati, a seguito di una procedura disciplinare, perpetrata dalla cooperativa Lgd. Le proteste sono iniziate ad agosto: all'epoca i lavoratori lamentavano presunte irregolarità nelle busta paga, versione smentita dalla stessa cooperativa Lgd. In una nota stampa l'azienda aveva affermato che dopo essere stata vittima "di ben 18 blocchi violenti di merci e persone" in quattro settimane "a opera di un gruppo di lavoratori", aveva deciso di procedere con il licenziamento di quaranta operai.