Blitz dei naziskin nella sede antirazzista a Como, condannati in tredici
Sono stati condannati i 13 membri del Fronte Veneto Skinheads che nel 2017 hanno fatto irruzione nella sede antirazzista: i militanti del "Veneto fronte skinhead", tutti con le teste rasate, hanno circondato gli attivisti dell'associazione, rimasti seduti impassibili ai loro posti, e hanno letto un proclama contro la presunta invasione in atto: "Ora – ha detto al termine della lettura uno degli skinhead – potete riprendere a discutere su come rovinare la nostra patria". Oggi 2 febbraio il Tribunale di Como li ha condannati di violenza privata aggravata in concorso: la pena per due persona è stata a un anno 9 mesi e 10 giorni, per tutti gli altri 11 a un anno e 8 mesi. Il giudice non ha richiesto nessun risarcimento, che potrà essere valutato in un'altra sede.
La reazione allora della politica
Nel 2017 tutta la politica si era mobilitata contro l'azione del gruppo neofascisti: allora la presidente della Camera Laura Boldrini era intervenuta sulla vicenda dell'irruzione dichiarando: "Ritengo che sia necessario ricorrere a delle misure adeguate ma anche che sia necessario che ci sia una mobilitazione civile su questo – ha detto la Boldrini – perché non possiamo permettere a questi gruppi di sporcare la nostra bella Costituzione e la nostra democrazia, che non è compatibile con questi estremisti". Gli attivisti comaschi avevano reagito con l'indifferenza: "La reazione degli attivisti comaschi al delirio degli skinheads è di totale indifferenza, non c’è risposta, non c’è dialogo, non c’è neanche bisogno di offendersi – aveva scritto Adriano Biondi su Fanpage.it – Ed è una scelta giusta, perché non ha senso ribattere colpo su colpo alla propaganda, respingere direttamente una rappresentazione così sfrontata e ridicola al tempo stesso. Contro i fascisti bisogna essere brutali a un livello differente".