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Bimbo trova un bullone nel panino a scuola, il Comune: “Compatibile con le impastatrici del fornitore di pane”

Le indagini condotte dall’amministrazione comunale milanese hanno riscontrato compatibilità tra la vite trovata nel panino del pranzo al sacco con i macchinari del fornitore di pane. Per questo motivo, all’azienda sarà applicata una penale.
A cura di Enrico Spaccini
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Potrebbe essere arrivata a una conclusione la vicenda della vite trovata da un bambino nel panino del suo pranzo al sacco. L'amministrazione comunale milanese aveva avviato un'indagine in collaborazione con Milano Ristorazione, l'azienda che fornisce i pasti alle scuole, e con il suo fornitore unico di pane. Al terzo sopralluogo, è stata rilevato che "per tipologia, diametro e composizione della lega, compatibile con quelle presenti nell'impiantistica del fornitore del pane, nella zona dello stabilimento dedicata al dosaggio delle farine e al carico delle impastatrici". A renderlo noto è Anna Scavuzzo, vicesindaca di Milano e assessora all'Istruzione che ha assicurato che per questo episodio all'azienda "verrà applicata una penale".

Lo scorso 15 marzo, un alunno della 5°F delle elementari Dante Alighieri dell'istituto comprensivo Rinnovata Pizzigoni aveva trovato una vite brugola metallica da 15 grammi e lunga un centimetro nel suo panino prosciutto e formaggio. Quello, come tutti gli altri, era stato consegnato da Milano Ristorazione che, come ricorda Scavuzzo, "consegna alle mense milanesi 100mila panini al giorno e che nel periodo di attività dell'appalto ha prodotto 40 milioni di pezzi senza conformità degne di nota". Appalto affidato nel 2021 e che ha scadenza prevista a dicembre 2023.

I risultati delle indagini

La compatibilità della vite brugola è stata rilevata durante il terzo sopralluogo fatto da Milano Ristorazione con il perito e un rappresentante di Ats. Tuttavia, non sono risultate viti mancanti da strutture e attrezzature: tutti i macchinari sono apparsi funzionanti e mantenuti correttamente.

L'indagine ha spiegato anche il perché quella vite non sia stata individuata dagli addetti alla farcitura di Milano Ristorazione. La componente metallica è risultata "inserita nella parte inferiore, tra il taglio e la crosta sottostante", e inoltre la crosta stessa appariva "intonsa". Per fare in modo che episodi simili non accadano di nuovo in futuro, Scavuzzo ha dichiarato che si sta "valutando se e come innalzare alcuni protocolli di sicurezza, che già oggi risultano tra i più stringenti nella ristorazione collettiva".

Alla fine, sembra quindi che Milano Ristorazione non sia coinvolta in alcun modo: la vite non proveniva dai suoi stabilimenti e comunque i suoi dipendenti non avrebbero potuto individuarla prima di consegnare il pasto alla scuola. Nonostante questo, il suo presidente Bernando Notarangelo sabato 25 marzo ha presentato le sue dimissioni. Ha dichiarato di averlo fatto per "ragioni in larga parte personali" e per "umana stanchezza", senza nascondere che per lui questo incidente è stato come "un colpo al cuore". Entro due mesi potrebbe arrivare il nome del suo sostituto.

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