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Bimbo nasce sul taxi diretto all’ospedale, il conducente: “È stata la corsa più bella della mia vita”

Il travaglio sui sedili dell’auto bianca a Milano, mentre il conducente guida in mezzo al traffico. “A un certo punto ho sentito un pianto, e nello specchietto ho visto l’immagine bellissima di un bimbo con i suoi genitori”, è il racconto del tassista. “Li ringrazio per questa esperienza così importante”
A cura di Francesca Del Boca
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Immagine di repertorio
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"Ho sentito a un tratto quel pianto. Ho guardato nello specchietto retrovisore e mi sono trovato davanti l’immagine di un bambino bellissimo insieme ai suoi genitori". È il racconto di Giovanni Galizzi, 53 anni, tassista a Milano. Da ieri, anche il protagonista di una storia incredibile: mentre portava di tutta fretta alla clinica Mangiagalli una passeggera incinta e con le doglie, ha assistito al parto in diretta sui sedili della sua auto bianca. In mezzo al caos e al traffico della città. "Sono riuscito a mantenere la calma e a non distrarmi. Senza dubbio, è stata la corsa più bella della mia vita. Ringrazio i genitori del piccolo, che mi hanno reso partecipe di un’esperienza così importante".

Le doglie in taxi

La vicenda inizia come tante altre. La chiamata al centralino dei taxi da parte di una coppia di futuri genitori in via Signorelli, zona Paolo Sarpi, e la richiesta di dirigersi al più presto verso la clinica Mangiagalli in centro: la donna è incinta, e si sono appena rotte le acque. "Dopo circa un chilometro la mamma ha iniziato ad accusare dolori e a lamentarsi. Sulle prime mi sono fatto prendere un po’ dal panico", è la testimonianza del tassista a Il Giorno. "Il travaglio era iniziato, le dicevo di respirare ma non sapevo se fermarmi o proseguire. Insomma, la mia auto è pulita ma non è asettica come una sala operatoria. “Avanti”, mi ha incoraggiato il quasi papà".

Il parto sui sedili dell'auto bianca

Fino a quel momento: il pianto di un neonato riempie improvvisamente l'abitacolo. La macchina si trova all'altezza di viale Majno, e in poco tempo raggiunge la clinica meneghina. "Appena arrivati, sono sceso e ho chiesto aiuto. Sono uscite cinque infermiere, e da quel momento si sono occupate loro della mamma e del bambino". I due, secondo quanto riferito, stanno bene e sono circondati da tutte le cure possibili. I medici del Pronto soccorso ostetrico ginecologico della Mangiagalli hanno immediatamente tagliato il cordone ombelicale e accompagnato la neo mamma in sala travaglio per le procedure sanitarie del caso. Il piccolo, maschio, pesa 3,6 chili.

"Non pensavo che la mia compagna potesse partorire in quegli istanti, è stato uno choc ma sono rimasto tranquillo, non volevo agitarla. Le tenevo la mano", la testimonianza del papà a Corriere della Sera. "Ho telefonato al tassista per ringraziarlo e per dirgli che stiamo tutti bene". Con la promessa di rivedersi presto. "Voglio offrirgli una cena".

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