Bimbo di un anno si ustiona con l’acqua bollente, salvato con un trapianto di pelle ricostruita in laboratorio
Un trapianto di pelle che ha dello straordinario. Sia perché la cute è stata interamente ricostruita in laboratorio, sia perché apparteneva a un bambino di neanche un anno di età. Infine, è stato il primo trapianto nella storia di pelle nera ricostruita. È avvenuto all'ospedale Buzzi di Milano grazie a un team di ricercatori del dipartimento di Scienze cliniche biomediche dell'Università degli studi di Milano.
L'incidente, che ha provocato un'ustione profonda nel 20% del corpo del bambino, è stato domestico: una pentola d'acqua bollente gli è caduta addosso. Dopo la corsa in ospedale, la rianimazione e il ricovero in terapia intensiva, i medici hanno iniziato a pensare a come fare per ridare una cute al piccolo.
Di solito si procede con la donazione autologa, ovvero viene presa della pelle da un'altra parte del corpo che andrà a ricoprire l'ustione. La pelle si ricostruirà autonomamente. In un bambino così piccolo, però, non si poteva fare.
Un'altra tecnica è la donazione eterologa, che significa prendere la cute da altri, in particolare da cadaveri. Esclusa anche questa soluzione, i medici hanno deciso di optare per ricreare in vitro la pelle del paziente.
L'ambito è quello della medicina rigenerativa: da una porzione minuscola di pelle, viene ricreato l'intero tessuto. Il team di Milano collabora con un laboratorio a Zurigo. Insieme, sono riusciti a ridare una cute al bambino.
Dopo tre settimane la sua pelle ha assunto una struttura solida, ma ci vorrà ancora tempo perché non si vedano i segni di quello che è successo. Le bende del piccolo vengono rimosse lentamente, ma entro poco il bambino potrà essere completamento esposto.