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Bimbi umiliati e picchiati: a processo per maltrattamenti 5 maestre e l’ex titolare dell’asilo di Vanzago

Sono state rinviate a giudizio le 5 educatrici e l’ex titolare dell’asilo ‘Baby in Wonderland’ di Vanzago (Milano) accusate di maltrattamenti. I genitori di 22 bimbi si sono costituiti parti civili.
A cura di Enrico Spaccini
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Le immagini delle telecamere installate nell'asilo nido di Vanzago
Le immagini delle telecamere installate nell'asilo nido di Vanzago

Cinque educatrici e l'ex direttrice e titolare dell'asilo nido ‘Baby in Wonderland' di Vanzago (Milano) dovranno affrontare il processo per maltrattamenti aggravati nei confronti di bimbi non più grandi di 3 anni. Secondo l'accusa, le sei imputate avrebbero sottoposto i piccoli a violenze fisiche e psichiche tra il marzo e il giugno del 2022. Il dibattimento inizierà il 14 maggio davanti alla Quinta sezione penale del Tribunale di Milano.

La segnalazione delle studentesse e il rinvio a giudizio

Le indagini erano partite in seguito alle segnalazioni di alcune studentesse dell'istituto tecnico Puecher-Olivetti di Rho che avevano svolto uno stage in quei mesi e avevano raccontato alla tutor della scuola quanto accadeva in quel nido. Dopodiché, gli investigatori avevano piazzato alcune telecamere all'interno della struttura.

A decidere il rinvio a giudizio è stata la giudice dell'udienza preliminare Daniela Cardamone, la quale ha anche ammesso i genitori di 22 bambini come parti civili. Le sei imputate a gennaio del 2023 erano state già raggiunte dalla misura interdittiva della sospensione per un anno dalla professione.

Gli episodi contestati alle educatrici e all'ex titolare dell'asilo

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Legano, coordinati dalla pm Maria Cardellicchio e dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella, le educatrici avrebbero in più casi urlato contro i bambini "usando un tono molto aggressivo" ed espressioni "scurrili", "disprezzandoli e umiliandoli".

A causa del "sovrannumero dei bambini" per classe (30, sette in più rispetto a quanto autorizzato da Ats), poi, quando arrivava l'ora del sonnellino alcuni venivano messi a dormire nei lettini nella "stanza per la nanna", altri invece sarebbero stati sistemati nei bagni con le culle, e altri ancora sui materassi nel salone. A volte i bambini venivano lasciati piangere e sgridati per questo e una volta un'educatrice avrebbe dato una gomitata al volto di un bimbo ferendogli il labbro.

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