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Bimbi ricoverati con sindrome di Kawasaki: “Condizioni stabili con segni di miglioramento”

Stanno migliorando le condizioni di tutti e tre i bambini, di 5, 3 e 2 anni, ricoverati all’ospedale Sant’Anna di Como perché affetti da sindrome di Kawasaki. Dopo poche ore per due di loro era stato necessario il ricovero in terapia intensiva al Papa Giovanni di Bergamo e al Buzzi di Milano: oggi per entrambi “le condizioni sono stabili con segni di miglioramento”, come riferisce a Fanpage.it l’Asst Lariana. Intanto, dopo tre giorni di febbre alta, il bimbo ricoverato a Como si è finalmente sfebbrato.
A cura di Giorgia Venturini
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Sono in fase di miglioramento le condizioni di salute dei tre bambini, di 5, 3 e 2 anni, ricoverati all'ospedale Sant'Anna di Como a causa della sindrome di Kawasaki, la malattia potenzialmente correlata al Covid e che colpisce soprattutto i più piccoli. Nelle ore successive al ricovero per due di loro era stato necessario il passaggio in Terapia intensiva pediatrica all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e al Buzzi di Milano: per entrambi ora "le condizioni sono stabili con segni di miglioramento", come precisa a Fanpage.it l'Asst (Azienda socio sanitaria territoriale) Lariana che sta seguendo le condizioni dei piccoli pazienti anche dopo il trasferimento nelle altre strutture più idonee alle urgenze pediatriche. Intanto il terzo bimbo ancora ricoverato al Sant'Anna si è finalmente sfebbrato e sarebbe in buone condizioni dopo la febbre alta degli ultimi tre giorni. L'alta temperatura, infatti, è uno dei sintomi della sindrome di Kawasaki insieme a congiuntivite, eruzioni cutanee, gonfiore e arrossamento delle mani e dei piedi.

Nella prima ondata dieci bambini con sintomi simili a Bergamo

Dall'Asst Lariana poi entrano nel dettaglio: "Dagli studi finora pubblicati sembra che la Kawasaki, le cui cause sono tuttora sconosciute, possa essere favorita da una reazione immunitaria eccessiva ad un'infezione, reazione che il Covid, appunto, potrebbe provocare. Questo è quanto ipotizza, ad esempio, un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica ‘The Lancet' dalla Pediatria dell'ospedale di Bergamo sul legame tra Covid-19 e la malattia di Kawasaki". Lo studio si è occupato di analizzare 10 casi di bambini con sintomi compatibili con una diagnosi di malattia di Kawasaki arrivati al Papa Giovanni XXIII tra il 1 marzo e il 20 aprile 2020, ovvero durante la prima ondata Covid. Nei 5 anni precedenti questa malattia era stata diagnosticata in soli 19 bambini.

Asst Lariana: Genitori attenti ai campanelli d'allarme

Intanto il primario della Pediatria del Sant'Anna, Angelo Selicorni mette in guardia senza fare allarmismi: "Nessuna paura e nessun allarme. I genitori devono essere attenti a monitorare una serie di campanelli d'allarme che i pediatri di famiglia ben conoscono: oltre ad una febbre alta da più giorni, comparsa di congiuntivite, labbra o bocca secche, uno stato di debolezza generale, arrossamento e o gonfiore delle mani e dei piedi e aumento di dimensione di alcuni linfonodi. In questi casi è necessario approfondire la situazione con accertamenti mirati ed attivare le terapie necessarie".

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